Vita Chiesa

Grosseto tiene la luce accesa su Aleppo. Messa e veglia di preghiera

Continua l’impegno di sostegno, di vicinanza e di fraternità della Chiesa di Grosseto verso la comunità cristiana di Aleppo, iniziato ormai oltre un anno fa.

Sabato 7 novembre, infatti, sarà nel capoluogo maremmano p. Firas Lutfi, frate francescano della Custodia di Terra Santa, presente in Italia per la sua formazione ed in procinto di partire per Aleppo. I suoi Superiori lo hanno destinato lì per affiancare i confratelli nel servizio alla comunità cristiana e ad ogni persona bisognosa di vedere il volto misericordioso di Gesù.

Prima della sua partenza per la Siria il vescovo Rodolfo Cetoloni desidera far sentire a p. Firas l’amicizia e l’affetto della Chiesa di Grosseto attraverso un momento di preghiera comunitario: la veglia, in programma la sera del 7 novembre, alle 21.15 nella cripta della Basilica del Sacro Cuore.

Luogo non casuale: la cripta è un «luogo caro a moltissimi grossetani – scrive il Vescovo nella lettera i inviata ai parroci e, attraverso di loro a tutta la diocesi – in cui riposano le spoglie del Vescovo Paolo Galeazzi, che volle quel luogo come sacrario per le vittime civili del Bombardamento di Pasquetta del 1943. Il significato di questo luogo sacro è monito per tutti noi a cercare e ricercare costantemente la pace e ad alimentare il comune impegno per la promozione dell’uomo, sempre ed ovunque».

Nella veglia di preghiera saranno affidati a Dio i cristiani di Siria, ma anche il Convegno ecclesiale di Firenze, con i delegati che rappresenteranno tutta la comunità diocesana, «per costruire in Gesù Cristo il nuovo umanesimo nella pace e nella dignità di ogni persona», continua ancora mons. Cetoloni.

Il momento di preghiera sarà preceduto, alle 18, dalla Messa concelebrata, nella Cattedrale di San Lorenzo e trasmetta in diretta televisiva, come ogni sabato, su Tv9.

«È ancora vivo in noi – si legge nella lettera del Vescovo – il ricordo dell’incontro, avvenuto a maggio scorso, con p. Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di Aleppo (Siria), che ha provocato all’interno della nostra comunità ecclesiale e civile un significativo movimento di attenzione, interessamento, ascolto e solidarietà verso il grido di dolore che arriva dai cristiani di Siria, penosamente provati dalla guerra, dalla paura, dalla mancanza di beni essenziali e dal rischio continuo della vita. Sia in maggio che durante le feste di San Lorenzo abbiamo promosso l’iniziativa «Una luce per Aleppo», finalizzata – certo – a promuovere una raccolta fondi per quelle popolazioni così martoriate, ma anche e  prima ancora ad aprire il nostro cuore alla compassione, nel tentativo di immedesimarsi nella sofferenza altrui, assumerla per come possiamo e farcene carico, nella preghiera e attraverso gesti di concreta carità. Dinanzi a noi, a pochi giorni dall’inizio del Convegno ecclesiale di Firenze dedicato al tema del nuovo umanesimo in Cristo Gesù, e a poche settimane dal Giubileo della Misericordia, che ci invita ad essere «misericordiosi come il Padre», si presenta l’occasione di un nuovo incontro», con p. Firas. Sarà una «occasione ulteriore per sperimentare quella condivisione tra fratelli, capace di risvegliare in noi <gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù>», conclude il vescovo Rodolfo.

L’accoglienza del religioso siriano avviene, fra l’altro, in un momento particolarmente drammatico per i cristiani di Aleppo. E’ di pochi giorni fa la lettera con cui p. Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina, ha raccontato dell’attacco subìto dalla Cattedrale, mentre era in corso la Messa pomeridiana.