Vita Chiesa

IL PAPA A POMPEI: IL ROSARIO, SUPPLICA PER LA PACE CONTRO I VENTI DI GUERRA

“Una supplica per la pace”, in un inizio di millennio “già sferzato da venti di guerra e rigato di sangue in tante regioni del mondo”. Così il Papa ha definito oggi il suo pellegrinaggio a Pompei (143° viaggio apostolico in Italia), culminato nella recita del Santo Rosario per la pace del mondo. “Abbiamo meditato i misteri della luce – ha detto Giovanni Paolo II nel discorso al termine della recita del Rosario – quasi per proiettare la luce i Cristo sui conflitti, le tensioni e i drammi dei cinque Continenti”. Poi, citando la lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, il Papa ha ricordato che il Rosario “è una preghiera orientata per sua natura alla pace”: un’intuizione, questa, di cui “possiamo cogliere l’attualità, all’inizio di questo millennio, già sferzato da venti di guerra e rigato di sangue in tante regioni del mondo”. Di qui l’invito rivolto ai cristiani, “in collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà, ad essere costruttori e testimoni di pace”, a partire dalla società civile. Tracciando all’inizio del suo discorso un bilancio dall’Anno del Rosario, il Santo Padre ha segnalato “un significativo risveglio di questa preghiera, semplice e profonda insieme, che va al cuore della fede cristiana ed appare attualissima di fronte alle sfide del terzo millennio ed all’urgente impegno della nuova evangelizzazione”. “Oggi, come ai tempi dell’antica Pompei – ha aggiunto Il Pontefice definendo il Rosario “un compendio del Vangelo” – è necessario annunciare Cristo ad una società che si va allontanando dai valori cristiani e ne smarrisce persino la memoria. Sullo sfondo dell’antica Pompei, la proposta del Rosario acquista il valore simbolico di un rinnovato slancio dell’annuncio cristiano del nostro tempo”. Sir