Vita Chiesa

IL PAPA AD AREZZO, IN 40 MILA AD ACCOGLIERLO; MONS. FONTANA: COME DONO UNA RACCOLTA PER I PIU’ BISOGNOSI

Mentre atterrava con l’elicottero nello stadio comunale, accolto dall’arcivescovo Riccardo Fontana, dal sindaco Giuseppe Fanfani e dal premier Mario Monti, la città era già nel grande Parco al Prato ad aspettarlo con trepidazione. Poi dal palco bianco adibito a presbiterio una voce al microfono: il Papa è arrivato a Arezzo! Un lungo e scrosciante applauso dei 40 mila presenti al Prato e il suono delle campane delle chiese cittadine hanno espresso il caloroso saluto di Arezzo a Benedetto XVI.La prima visita di Papa Ratzinger in terra Toscana è cominciata in perfetto orario, alle ore 9, come previsto dal programma. Quando la papamobile ha attraversato il Parco dove si è svolta la celebrazione eucaristica i tantissimi fedeli aretini, toscani e provenienti dalle regioni vicine, hanno sventolato centinaia di cappellini colorati preparati per l’evento. Sono fortunatamente rimasti chiusi gli ombrelli, la pioggia non ha guastato l’inizio della visita papale.Le prime parole di benvenuto sono state pronunciate dal sindaco Fanfani che ha fatto dono al Papa di un “formale” una spilla realizzata dalla UnoAerre, storica ditta orafa aretina, appena uscita da un lungo periodo di crisi. E proprio il riferimento alla difficile situazione economica che sta vivendo la città è emerso nelle parole del sindaco, che ha voluto citare il Papa: “quando affrontiamo il tema della crisi elenchiamo fattori economici, politici, finanziari. Ad essi, come Lei ci ha più volte ricordato, dobbiamo aggiungere anche quelli morali”.L’arcivescovo Fontana ha voluto concludere il suo saluto donando al Papa il risultato di una raccolta effettuata nelle parrocchie diocesane per i bisognosi. “Santità, una famiglia su quattro della nostra provincia non arriva alla fine del mese – ha detto il presule aretino – anzichè doni personali vogliamo farle dono del risultato di una grande raccolta da dare a vostra Santità perchè ella possa disporre di noi per far arrivare ai più poveri della provincia il segno di una concreta vicinanza e condivisione”. poi l’arcivescovo ha posto ai piedi del Papa la busta con le offerte. (Giacomo Cocchi)