Vita Chiesa

IL PAPA AI SACERDOTI: LA FAMIGLIA HA UN RUOLO INSOSTITUBILE

La famiglia ha un “ruolo fondamentale e insostituibile sia nella vita della Chiesa che in quella della società civile”, e i sacerdoti hanno la “responsabilità” di “sostenere la famiglia nelle sue difficoltà”, partendo dalla centralità del matrimonio cristiano, che non è “una sovrastruttura” o “un semplice prodotto delle circostanze storiche”. E’ il forte appello lanciato oggi dal Papa, nel tradizionale appuntamento di inizio Quaresima con i parroci e il clero della diocesi di Roma, anche se poi, sorprendendo tutti, Giovanni Paolo II ha messo da parte il testo scritto – “lo leggerete sull’Osservatore Romano”, ha detto – e ha preferito conversare a braccio con tanto di espressioni in romanesco. Giovanni Paolo II ha messo in guardia dalla “tentazione della sfiducia e della rassegnazione”, di fronte ai “comportamenti sbagliati e non di rado aberranti che vengono pubblicamente proposti, e anche ostentati ed esaltati”, e al “contatto quotidiano con le difficoltà e le crisi che molte famiglie attraversano”. Al contrario, il Papa ha esortato i preti ad assumersi le loro “responsabilità”, anche sul piano “personale e sociale”, nei confronti delle famiglie. “Non abbiate paura – è l’invito papale ai preti romani – di spendervi per le famiglie, di dedicare a loro il vostro tempo e le vostre energie, i talenti spirituali che il Signore vi ha dato. Siate per loro amici premurosi e affidabili, oltre che pastori e maestri. Accompagnatele e sostenetele nella preghiera, proponete loro con verità e con amore, senza riserve o interpretazioni arbitrarie, il Vangelo del matrimonio e della famiglia. Siate vicini a loro spiritualmente nelle prove che la vita spesso riserva. Educate i giovani a capire e ad apprezzare il vero significato dell’amore e a prepararsi così a formare famiglie crisitiane autentiche” “Mettere la famiglia al centro, o meglio, riconoscere la centralità della famiglia nel disegno di Dio sull’uomo e quindi nella vita della Chiesa e della società – ha esordito il Papa incontrando il clero romano – è un compito irrinunciabile, che ha animato questi nei venticinque anni di pontificato, e già prima il ministero di sacerdote e di vescovo e anche il mio impegno di studioso e di docente universitario”. Il matrimonio e la famiglia, ha poi aggiunto citando il programma pastorale della diocesi di Roma, quest’anno incentrato proprio su questo tema, “non possono essere considerati un semplice prodotto delle circostanze storiche, o una sovrastruttura imposta dall’esterno all’amore umano”, bensì “un’esigenza interiore di questo amore, affinché esso possa realizzarsi nella sua verità e nella sua pienezza”. “Anche quelle caratteristiche dell’unione coniugale che oggi sono spesso misconosciute e rifiutate – ha precisato il Santo Padre -, come la sua unità, indissolubilità e apertura alla vita, sono invece richieste perché sia autentico segno di amore”. Di qui l’esortazione ai sacerdoti: ”Non stanchiamoci mai di proporre, annunciare e testimoniare questa grande verità dell’amore e del matrimonio cristiano”. Sabato prossimo il Papa riprenderà (alle ore 18 in Vaticano) gli incontri con le parrocchie romane: ne ha fatto cenno lo stesso Pontefice, all’apertura suo discorso: “Ho fortemente desiderato – ha detto – questo contatto diretto con le comunità parrocchiali che non avevo ancora potuto visitare, perché esso fa parte del mio compito di vescovo di questa tanto amata Chiesa di Roma”. Sir

«DÀMOSE DA FA!, VOLÈMOSE BENE, SEMO ROMANI», IL PAPA METTE DA PARTE IL DISCORSO E PARLA IN ROMANESCO