Vita Chiesa

IL PAPA RICORDa GIOVANNI XXIII A 40 ANNI DALLA MORTE. IN CROAZIA IL 100° VIAGGIO PASTORALE

“Un’altissima profezia di pace”, che ha trovato nella “Pacem in terris”, l’ultima enciclica scritta due mesi prima di morire, “quasi un pubblico ed universale testamento”. Così il Papa, nell’udienza generale di oggi, ha definito il pontificato di Giovanni XXIII, nel 40° anniversario della morte del “Papa buono” (il 3 giugno del 1963). Ricordando quel giorno, Giovanni Paolo II è tornato a parlare del tema della morte: “Il sereno pensiero della morte – ha detto, infatti, il Papa – aveva accompagnato per tutta la vita Papa Giovanni, il quale, nell’ora dell’addio, proiettava il suo sguardo sul futuro e sulle attese del popolo di Dio e del mondo. Con accento commosso egli affermava che il segreto del suo sacerdozio stava nel Crocefisso, sempre gelosamente custodito di fronte al suo letto”. Di qui “il senso del suo ministero sacerdotale immensamente dedicato a far conoscere e amare ‘ciò che più vale della vita: Gesù Cristo benedetto: la sua Santa Chiesa, il suo Vangelo'”. “Tutta la vita dell’indimenticabile pontefice fu una testimonianza di pace”, ha aggiunto il Santo Padre citando la “Pacem in terris”, “il documento più celebre del suo magistero”, in cui Giovanni XXIII invitava ogni credente ad “essere scintilla di luce”, cioè a “vivere in contatto permanente con Dio”. “Questo mio venerato predecessore, che ha lasciato un segno nella storia –ha commentato Giovanni Paolo II – ricorda anche gli uomini del terzo millennio che il segreto della pace e della gioia sta nella comunione profonda e costante con Dio”. Il Papa ha concluso l’udienza con il “pensiero” rivolto al suo 100° viaggio apostolico, che comincia domani in Croazia (fino al 9 giugno), invitando i fedeli ad accompagnarlo “con la preghiera” e auspicando “per il popolo croato una rinnovata primavera di fede e di civile progresso”. “Mi accingo domani a compiere con grande speranza il mio terzo viaggio in Croazia, terra segnata dalla testimonianza di intrepidi discepoli del Vangelo”, ha detto il Papa: “Lo scopo è quello di confermare nella fede i fratelli e le sorelle della comunità cattolica, che al tempo della persecuzione religiosa sono rimasti fedeli a Cristo, e non temono di affrontare le sfide del momento presente per continuare ad annunciarlo con coraggio”. Sir