Vita Chiesa

INCONTRO ECUMENICO A STOCCARDA. IL MESSAGGIO FINALE

“Testimoniare il continuo sviluppo di una nuova comunione tra di noi, frutto che solo lo Spirito di Dio può dare. In questa comunione vediamo più chiaramente la nostra responsabilità nell’affrontare la sfida dell’Europa di oggi: una forte coesione sociale nella molteplicità culturale. La consapevolezza che le nostre diversità rappresentano una ricchezza e non un motivo di paura o di separazione, può diventare un segno di speranza ovunque sia in pericolo la convivenza”. È quanto scrivono i partecipanti alla manifestazione ecumenica “Insieme per l’Europa” svoltasi oggi a Stoccarda su iniziativa di 250 movimenti e comunità cristiane. I movimenti vogliono porsi a servizio della pace e dell’unità che sono “a fondamento dell’Europa di oggi” e vogliono “comunicare all’Europa e al mondo il Vangelo della vita e della pace che anima i nostri Movimenti e le nostre Comunità”. “Vogliamo offrire – si legge nel messaggio firmato oggi – il contributo di un Vangelo sempre attuale e vitale. Desideriamo mostrare oggi i frutti delle radici cristiane dell’Europa – passato, presente e futuro della sua storia – che furono vive anche nei Padri fondatori. Siamo grati a tutti coloro che si sono impegnati per la riconciliazione e la pace tra i popoli europei”. “Auspichiamo che l’Europa, che ha ferito l’umanità con il colonialismo, le guerre mondiali, la Shoah – si legge ancora nel messaggio – esprima con più coraggio la sua anima e dia così il suo necessario contributo per la costruzione di un mondo più fraterno”. I partecipanti alla seconda edizione di “Insieme per l’Europa” dicono “sì alla vita” e si “impegniamo a difenderne la dignità inviolabile in tutte le sue fasi, dal concepimento alla conclusione naturale”; “sì alla famiglia legata da un patto indissolubile di amore fra uomo e donna, fondamento per una società solidale e aperta al futuro”; “sì ad un’economia equa, al servizio di ogni persona e di tutta l’umanità”; “sì alla solidarietà con i poveri e gli emarginati vicini e lontani, sono i nostri fratelli e sorelle”. Da qui la richiesta ai governi e all’Unione europea di impegnarsi “con decisione per i poveri e per lo sviluppo dei Paesi svantaggiati, in particolare dell’Africa”. I movimenti e le comunità cristiane europee dicono inoltre “sì” alla pace e si impegniamo affinché nelle situazioni di conflitto “si possa raggiungere un’intesa e la riconciliazione, attraverso il dialogo. Senza pace il nostro mondo non ha futuro”; “sì” alla “responsabilità verso tutta la società” impegnandosi a “lavorare” affinché le città, con la partecipazione di tutti, divengano “luoghi di solidarietà e di accoglienza a persone di origini e culture diverse”.

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