Vita Chiesa

Il Vangelo per le strade nel Capodanno fiorentino

di Francesco PaoliTra le tante iniziative promosse dai vari gruppi ed associazioni per l’ultimo dell’anno spicca quella proposta a Firenze dalle Sentinelle del Mattino di Pasqua e dai Figli della Luce che hanno offerto la possibilità di trascorrere la veglia di Capodanno in modo – a dir poco – alternativo: notte di evangelizzazione infatti è stata per i circa quaranta giovani che si sono resi disponibili per testimoniare la gioia dell’incontro con Cristo in mezzo ai rumori della festa.

Ritrovatisi dalla mattina del 31 dicembre al convento francescano di San Leone, alla periferia della città, i ragazzi si sono preparati alla missione con la preghiera per poi scendere nella chiesa della Misericordia in piazza Duomo a Firenze dove, celebrata l’Eucarestia, poco dopo mezzanotte hanno iniziato l’evangelizzazione di strada fino alle 4 del mattino.

Lo scenario che si presenta agli evangelizzatori ha sì i toni della festa, ma anche quelli dell’eccesso: impossibile non notare le molte bottiglie rotte per terra ed i tanti giovani che cercano lo sballo a tutti i costi. Ma lo «sballo» – come oggi si usa dire – non è che pallido simulacro del bisogno di una felicità vera verso la quale tutti, più o meno coscientemente, tendiamo. E nonostante molta gente rida si nota tanta solitudine per così dire esistenziale che rende i singoli soli benché confusi in mezzo alla calca. È questo il terreno dell’evangelizzazione, questo il deserto in cui S. Giovanni Battista grida «preparate la via del Signore» (Gv 1, 23) e per il quale il Signore dice a Giona «ed io non avrei dovuto aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere tra la mano destra e la sinistra?» (Gn 4, 11).

L’evangelizzazione si è svolta secondo il collaudato modello dell’iniziativa «Una Luce nella Notte» secondo cui le persone incontrate sono invitate ad entrare in chiesa, ad accendere un lumino da depositare ai piedi di Gesù Eucaristia ed a pescare un biglietto da un cestino posto sotto l’altare, su cui è scritto un versetto biblico; il tutto con un’animazione musicale e con la presenza di alcuni sacerdoti disponibili per le confessioni – che sono state molte!

Le testimonianze dei giovani che hanno animato questa notte di evangelizzazione riportano storie di incontri con ragazzi nei quali, come ci racconta Marco Stivoli, «la necessità di trovare il senso di questa vita li ha spinti a porci molte domande su Dio, su un Dio – continua Marco – che cammina con questa umanità e che lascia volentieri le novantanove pecore per andare in cerca di quella che si è smarrita».

Renato Barbieri, di Roma ma che vive a Firenze da qualche anno, ci racconta di aver incontrato dei ragazzi ai quali qualche anno fa all’oratorio aveva fatto da animatore; dopo i saluti del caso ha invitato i giovani ad entrare in chiesa per pregare e questi, vinta ogni resistenza, sono entrati forse spinti più dal proposito di fare un piacere ad un vecchio amico che dalla fede in Dio. Di questo gruppo il primo ragazzo, dopo aver depositato la sua preghiera ai piedi di Gesù, si è messo a pregare in disparte; il secondo invece gli ha raccontato di essersi allontanato dal Signore ormai da tempo ma pregando insieme a lui ha percepito «qualcosa» ed ha deciso di affidare la propria vita a Gesù e poi di confessarsi; un terzo ragazzo ha ammesso di non essere felice e di scorgere invece la tanto cercata felicità nel volto di Renato. Il primo ragazzo, credente praticante, ha poi confidato che era da diverso tempo che stava pregando perché i suoi amici, lì presenti, potessero avere un’occasione forte di incontro con Gesù e che, secondo lui, il momento tanto invocato era finalmente giunto. Era così contento di essere stato esaudito che ha affermato di voler iniziare a pregare allo stesso modo anche per i suoi compagni di università.

Forse, oltre alle grandi luci che hanno illuminato Firenze nella notte dell’ultimo dell’anno, anche qualche altra luce, di ben altro genere ma che riscalda e dona vita, si è accesa, all’ombra del cupolone, nei cuori chi ha ricevuto l’annuncio di Cristo.