Vita Chiesa

Impariamo a difenderci dalle calunnie

DI DON FRANCESCO SENSINIStavo già pensando di sfruttare, come una opportuna occasione, l’uscita del film sul Codice da Vinci per rendermi meglio conto delle falsità nei confronti del Vangelo e soprattutto sulla persona di Gesù. Ma le dichiarazioni di mons. Angelo Amato, segretario della Congregazione della dottrina della fede mi hanno bloccato: «Spero che tutti voi boicottiate questo film». E il boicottaggio consiste nel non andare a vederlo. La prima impressione è di ascoltare una chiesa vecchia che trova forza solo nelle proibizioni e solo per questo meriterebbe di essere non ascoltata. Ma siamo nel terzo millennio e la cosa mi sembra almeno «strana».

Cerco quindi di ascoltare e leggere con più attenzione. E scopro che sono più le indicazioni che condivido di quelle che mi fanno reagire.

Ecco la prima: «Se le stesse offese e calunnie contro Gesù, fossero state indirizzate al Corano o alla Shoah, ci sarebbe stata una sollevazione mondiale». È incredibilmente vero. Basti ricordare che cosa è successo per la pubblicazione di alcune irriverenti vignette su Maometto. Perché tutte le religioni devono essere trattate con rispetto ad eccezione di quella cattolica?

Della Chiesa cattolica, per esempio, si ricordano con maligna soddisfazione le crociate avvenute secoli fa, ma di quelle che altre religioni stanno conducendo oggi nel terzo millennio, nessuno ne parla. Perché offendere un cattolico è segno di libertà intellettuale mentre offendere un musulmano o un ebreo è una grande mancanza di rispetto? In modo puntuale l’arcivescovo, che è uno dei più stretti collaboratori di Benedetto XVI in materia dottrinale, non esita a denunciare una certa indifferenza davanti alle offese contro la Chiesa.

La seconda: «L’incredibile successo dell’opera di Dan Brown è imputabile al nichilismo, al relativismo e al materialismo biotecnologico che creano una corrosiva miscela esplosiva». Possiamo sostenere come «ininfluenti» per la fede certe scelte politiche come quella di attribuire gli stessi diritti degli uomini agli animali? C’entra qualcosa con il vangelo il fatto di credere che l’embrione sia semplicemente materiale biologico? Ritenere ogni bisogno umano come fonte di diritto non è forse in rotta di collisione con la visione dell’uomo figlio di Dio, costantemente annunciato dalla chiesa? Una volta distrutta la forza della chiesa, niente vieta di distruggere pure la sua sorgente: Gesù.

La terza: «Anche le scarse capacità dei cattolici, di dare ragione della propria speranza», hanno contribuito alla fama del romanzo. Il fatto di essere nati in una società cristiana ci ha spesso esonerato dal render motivata e personale la nostra fede. E adesso che viviamo in una società non solo cristiana, abbiamo bisogno di essere cristiani per scelta e non solo per tradizione.