Vita Chiesa

Irlanda: vescovo di Tuam su fossa comune, «scioccato, stabilire verità»

«Sono scioccato, inorridito e rattristato – dice – nell’apprendere quanti bambini sono deceduti e questo indica un periodo di grande sofferenza e di dolore per i più piccoli e le loro madri». «Posso solo immaginare – prosegue l’arcivescovo – l’enorme prova emotiva che le madri hanno sofferto nel dare i loro bambini in adozione o peggio ancore nell’essere testimoni della loro morte. Molte di queste giovani donne vulnerabili erano già state respinte dalle loro famiglie. Il dolore e la frustrazione che hanno sopportato vanno oltre la nostra capacità di comprendere. È troppo difficile poter afferrare la loro impotenza e la sofferenza mentre osservavano morire i loro amati bambini». La macabra scoperta è stata fatta in una casa gestita dalle suore del Bon Secours a Tuam, in Irlanda, dove erano appunto accolte tra il 1925 e il 1961 le madri non sposate e i loro figli considerati illegittimi. «Indipendentemente dal lasso di tempo in questione – dice oggi l’arcivescovo Neary – si tratta di una questione di forte impatto sull’opinione pubblica alla quale deve essere dato seguito con urgenza».

«Poiché la diocesi – aggiunge Neary – non ha avuto alcun coinvolgimento nella gestione della casa di Tuam, non abbiamo alcun materiale relativo ad essa nei nostri archivi. So che il materiale che le suore del Bon Secours possedevano, in qualità di responsabili della casa, è stato consegnato alle autorità della contea di Galway e alle autorità sanitarie nel 1961».

L’arcivescovo accoglie «con favore» l’annuncio dato ieri dal ministro per l’infanzia e la gioventù, Charlie Flanagan, di istituire un’inchiesta interdipartimentale. «Ciò conferirà l’autorità legale necessaria per esaminare la situazione e stabilire la verità. L’arcidiocesi di Tuam – assicura il vescovo Neary – coopererà pienamente. Esiste comunque un chiaro imperativo morale per le suore del Bon Secours ad agire con responsabilità, nell’interesse del bene comune».

L’arcivescovo annuncia che la diocesi provvederà ad organizzare «un adeguato servizio commemorativo» e costruire sul sito una targa commemorativa per «garantire che i defunti e le loro famiglie non saranno mai dimenticati». «Sarà una priorità per me – conclude -, in collaborazione con le famiglie dei defunti, cercare di ottenere una nuova sepoltura dignitosa per i bambini in terra consacrata a Tuam. Possa la misericordia infinita del Signore consolare tutti coloro che hanno sofferto e portare guarigione ai loro cari».