Vita Chiesa

LITURGIA: BARLETTA, INIZIA OGGI LA 60ª SETTIMANA NAZIONALE DEL CAL

Si apre oggi a Barletta la 60ª Settimana liturgica nazionale sul tema: “Celebrare la Misericordia. Lasciatevi riconciliare con Dio”, promossa dal Centro di azione liturgica (Cal). La Settimana, che si concluderà il 28 agosto, si sarebbe dovuta svolgere a L’Aquila ma per il terremoto è stato deciso di celebrarla al “Paladisfida Borgia” di Barletta. “Il tema della Settimana – spiega il segretario del Cal, mons. Alfredo Di Stefano – si colloca nella riflessione sempre in atto in ordine ad una rinnovata prassi pastorale che il sacramento della penitenza richiede. Non si tratta di cambiare parole o rito, ma di accogliere la dimensione teologica–antropologica, ecclesiale–pastorale che esso racchiude”. Si tratterà, secondo mons. Di Stefano, “di assumere come punto di partenza l’invito del Rituale a passare dalla mentalità dell’amministrare il sacramento alla mentalità del celebrare il sacramento. Questo aiuta a interpretare ed esprimere il necessario ricentramento teologico e liturgico di cui il sacramento abbisogna: il punto di partenza non è infatti visto negli atti del penitente, ma nella Pasqua di Cristo, colta come inizio della nuova creazione mediante il dono dello Spirito per la remissione dei peccati”. La Settimana individuerà gli aspetti qualificanti del Sacramento. In particolare, il segretario del Cal ricorda che “la dimensione ecclesiale del perdono-conversione è data non solo dal fatto che il perdono-conversione è un ritorno alla comunità, oltre che a Dio, ma anche perché il perdono-conversione si fa presente nella Chiesa e attraverso la mediazione della Chiesa. Come ogni altro sacramento, la Penitenza produce e realizza immediatamente un rapporto con la Chiesa che il nuovo Rito esprime anche nei segni liturgici”. Per mons. Di Stefano, “occorre rendere normali ed incoraggiare le ‘celebrazioni penitenziali’ non sacramentali”, “utilissime per la conversione e la purificazione del cuore”. Le celebrazioni sacramentali della Penitenza vanno poi ricollocate “all’interno di un più vasto e quotidiano dinamismo penitenziale, capace di ispirare l’agire globale della Chiesa penitente. È in questa luce e come normale prolungarsi della grazia sacramentale che vanno rivalutate nella pastorale la correzione fraterna, il digiuno, la preghiera, l’elemosina, il pellegrinaggio, le veglie, le predicazioni della conversione”. Così, conclude mons. Di Stefano, “la Penitenza diventa modello e fonte della convivenza nella fede delle nostre comunità cristiane chiamate anche a risolvere i propri attriti interni, alla luce della esemplarità e della forza proveniente dalla Penitenza”.Sir