Vita Chiesa

LUZI: CARD. ANTONELLI, TESTIMONE SPERANZA, PROFETA UMANESIMO

Mario Luzi «è stato testimone di una speranza più forte di ogni dramma e di ogni caducità; è stato profeta di un umanesimo aperto al Mistero divino». È un passo dell’omelia che l’arcivescovo di Firenze cardinale Ennio Antonelli«Il suo messaggio – ha detto ancora il cardinale Antonelli – è quanto mai attuale e salutare come antidoto alla vertigine e all’angoscia del nulla, che serpeggia nella cultura del nostro tempo. Lo accogliamo pensosi e con profonda gratitudine. Egli dà voce alla speranza che, malgrado tutto, abita in ognuno di noi». «La città e la Chiesa di Firenze – ha proseguito l’arcivescovo – sono unite nell’ammirazione e nella gratitudine verso Mario Luzi, uomo mite e forte, pensoso e comunicativo, poeta geniale, fecondo e creativo per molti decenni fin oltre la soglia dei novant’anni. Da parte sua, il poeta non si è mai stancato di cercare la sua via, nella vita e nella poesia, in costante ascolto degli uomini, delle cose e del Mistero ineffabile. Ha vissuto la sua esistenza come passaggio attraverso situazioni, esperienze ed eventi sempre nuovi, viaggio spirituale in compenetrazione con la storia comune del genere umano e con l’intero universo. «Il mondo stesso – ha detto Antonelli citando alcuni brani di poesie scritte dal maestro – gli si presentava come varietà multiforme in divenire, come incessante mutamento simile al fluire dell’acqua di un fiume. Ne coglieva anche i frammenti fugaci con inesauribile meraviglia. E la poesia era per lui esigente ricerca della parola che aderisce all’esperienza concreta sempre cangiante e nello stesso tempo rivela l’unità del reale al di là della molteplicità e del divenire». Luzi, ha proseguito il cardinale, «aveva piena consapevolezza che la storia è tutta attraversata dal bene e dal male e soggetta alla caducità; tuttavia amava la vita e non finiva mai di stupirsi di essa come di un miracolo sempre nuovo che si sviluppa, si rigenera e si diffonde; fa intuire al poeta che il fluire incessante del divenire è sostenuto e contenuto nell’essere». «La genesi delle cose – ha aggiunto Antonelli – suppone il principio e il compimento che coincidono tra loro. Il procedere in avanti è un tornare all’origine; lo scorrere dell’acqua verso la foce è anche un risalire alla sorgente. Tutto ciò che avviene nell’universo è contenuto nella luce dell’Essere, da cui trae armonia, unità e pienezza di senso. La fede però non è facile. Secondo Luzi, essa galleggia su esitazioni, inquietudini e paure. A volte è duramente messa alla prova dall’apparente assenza di Dio». Il cardinale ha concluso la sua omelia rivolgendosi i fedeli dicendo: «Ho cercato di dare voce al poeta e di ascoltarlo; grazie a voi e soprattutto a lui». (ANSA). «Testimone di speranza». L’omelia del card. AntonelliLuzi, un poeta che leggeva nel profondo. Intervista al card. Piovanelli