Vita Chiesa

La Giornata mariana regionale con Olivero e Claudia Koll

DI GIOVANNI MANECCHIASono le tre del pomeriggio di domenica 23 maggio; l’aula mariana di Montenero si va riempiendo tutta: più di mille persone presenti. Nell’atrio Maria Pavlovic Lunetti di Medjugorje con il marito e l’ultimo dei suoi bambini. Arriva anche Ernesto Olivero del Sermig di Torino. Monsignor Diego Coletti vescovo di Livorno e presidente del collegamento mariano regionale, fa gli onori di casa per questa trentesima giornata mariana; lo coadiuva don Riccardo Nieri, incaricato regionale. Semplice e inaspettata – per quasi tutti – arriva anche Claudia Koll. Pantaloni e giacca scura, Claudia Koll ha un’apparenza fragile e contenuta insieme. La sua presenza-testimonianza fa colpo. Bianca in viso, parla dolcemente e lentamente: ricorda la sua infanzia, la nonna non vedente a cui lei, piccola, era molto attaccata e il rosario alla Madonna di Pompei che diceva sempre la sua nonna. «Il Signore ha permesso che mi smarrissi» dice. Accenna poi all’esperienza della sua confessione: «Una volta conclusa, non sapevo cosa fare e dove andare. Sono rimasta vicino al confessionale e ho iniziato il rosario: l’unica preghiera che sono riuscita a dire». E ancora: «Amo il mio lavoro, ma non accetto più ruoli negativi». Infine: «Recitiamo insieme un’Ave Maria per le tante persone che non conoscono ancora l’amore del Signore e di Sua Madre».

Ernesto Olivero parla dell’Arsenale della pace, dei suoi esordi e di com’è adesso, della sua fede tenace nella Parola di Dio. Accenna anche alla conversione del bandito Cavallero. Olivero andrà a piedi (mille chilometri) al santuario della Madonna di Loreto perché la fede nell’unico Dio faccia vivere nella fede ebrei, musulmani e cristiani: perché dalla parola odio si può togliere la lettera «o», sì che possa rimanere la parola Dio.

Molto coinvolgente don Maurizio Gagliardini di Novara che ha portato la sua esperienza di sacerdote e dell’associazione «Difendere la vita con Maria» contro l’aborto.

E poi Maria Pavlovic: i suoi incontri con la Madonna Regina della pace, il suo invito a pregare, a digiunare e a cambiare vita.

Maria a Cana dice a Gesù: «Non hanno più vino»: così il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della congregazione delle cause dei santi, nell’omelia della concelebrazione eucaristica con il vescovo di Livorno e una quindicina di sacerdoti; oggi Maria dice a Gesù: «Non hanno più pace». Tutti, infine, assieme al cardinale: «Accetta o Madre e Regina questa nostra Consacrazione…e mostraci dopo questo esilio Gesù…o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria».