Vita Chiesa

La Gioventù francescana in missione in Versilia

di Marco BenniciLa macchina organizzativa della nuova missione della Gioventù Francescana (Gi.Fra.) sulla spiagge italiane è in moto da tempo. A tre anni di distanza dalla Missione nazionale di Ortona sull’Adriatico, stavolta saranno le spiagge della Versilia la «terra di missione» dei gifrini. Dal 16 al 22 agosto le date di questo nuovo appuntamento con la testimonianza vissuta nelle piazze e sotto gli ombrelloni. Un calendario ricco di appuntamenti che terranno per giorni accese le luci della speranza in Versilia. Dovrebbero essere circa cinquecento i ragazzi coinvolti. Ad accompagnarli frati e suore.

La scelta stavolta è caduta su Viareggio e sulla Toscana. Alle fraternità toscane sono stati affidati tutti gli aspetti riguardanti la logistica. Si stanno ancora sistemando con il patrocinio della Provincia di Lucca e del Comune di Viareggio le ultime cose per l’accoglienza nelle famiglie e nelle strutture pubbliche dei missionari e si stanno ancora raccogliendo le ultime adesioni da parte dei bagni e dei pub in cui i missionari andranno a portare il loro «annuncio». Il Convento Sant’Antonio di Viareggio servirà da base logistica per le varie necessità di carattere organizzativo.

Il tema della missione «Datti un’opportunità» è un invito a non perdere questa nuova occasione di fraternità e di annuncio offerta a tutti coloro che parteciperanno attivamente alla missione. Nello stesso tempo è un invito a tutti coloro che saranno avvicinati dai missionari a lasciarsi stimolare e incuriosire dalla Parola di Dio che i missionari offriranno come messaggio e augurio. Un annuncio che non trascurerà le piazze viareggine. I missionari dopo il pomeriggio passato sulle spiagge andranno nelle piazze e nei locali a portare la loro esperienza di fede animando le serate con musica, balli, testimonianze e un’ adorazione eucaristica a cielo aperto. La missione non è solo annuncio ai giovani. Non vengono mai trascurati i luoghi di povertà presenti sul territorio. È consuetudine la presenza della Gifra in carcere. Quest’anno un gruppo di missionari opererà al carcere di Lucca e in altri luoghi di povertà.

Molta attenzione viene prestata alla formazione dei missionari. La Commissione per la Formazione del Consiglio nazionale della Gifra sta preparando un itinerario personale per il giovane missionario. Il tema è quello dell’opportunità dell’annuncio. Il «vademecum» sarà recapitato a casa di ogni giovane missionario nel mese di luglio per favorire la sua preparazione personale. Le fraternità regionali inoltre sono state invitate ad organizzare un incontro di preparazione con i partecipanti alla missione. Alla formazione sarà dedicato anche il primo giorno della missione. I missionari si prenderanno una giornata intera di riflessione, organizzandosi in equipe per il lavoro dei giorni successivi. Monsignor Italo Castellani, Arcivescovo di Lucca, al termine della giornata affiderà ai missionari il «mandato». Il Vangelo e l’Eucarestia saranno al centro ovviamente anche di tutte le altre giornate. Ogni mattina prima di «uscire» sulle spiagge sarà celebrata per i missionari la Messa e ci sarà un momento di adorazione eucaristica. I bagni della darsena hanno da subito dimostrato un’estrema disponibilità nei confronti dell’iniziativa. La missione si costruisce anche nella costruzione di un dialogo con le varie strutture ricettive che accoglieranno i gifrini e la loro esperienza di annuncio. Buona anche la reazione delle istituzioni nei confronti della «barca della missione» che approderà per questi giorni a Viareggio. Serena Grazzini, presidente regionale del Consiglio Gifra, confessa però che finchè si tratta di parole è una cosa, ma quando incominciano ad essere necessari i fatti qualcuno nasconde le mani dietro la schiena. Ancora di concreto c’è poco o niente. E manca appena un mese e mezzo.

Una corsa contro il tempo insomma. «Come tutte le altre volte», ci confida Serena. Le fraternità toscane sono state incaricate di organizzare tutti gli aspetti riguardanti la logistica. Un bel da fare, ma alla fine è esperienza comune di tutti coloro che si buttano dell’organizzazione di queste esperienze di vita evangelica che tutto «casualmente» torni a pennello. È questo entusiasmo che regge le macchine organizzative di questo tipo. Una missione come una piccola GMG. Le «basi chimiche» di queste esperienze sono proprio le stesse. Occasioni di vita e di esperienza del Verbo eterno da vivere sgranellando un Rosario lungo la battigia o prima di un torneo di beach volley. Un messaggio universale da portare nei posti più impensabili, fino agli scantinati dei pub. I cristiani sanno amare e divertirsi. Sanno leggere la storia con gli occhi di che ci passa attraverso per fecondarla con umiltà e serenità. Come questi ragazzi, come tutti coloro che orientano la loro vita all’annuncio.

E le «Sentinelle del mattino» invadono l’Elbadi Francesca FalagianiNascono da una profonda urgenza di evangelizzazione le due esperienze che oltre cento ragazzi di tutta Italia si apprestano a vivere in questa estate ormai alle porte. Una vera e propria scuola di evangelizzazione lunga un mese. Rivolta ai giovani tra i 18 e i 30 anni; giovani come tante altri ma che, a differenza di molti altri sentono forte la necessità di portare la gioia ai loro coetanei, infelici, perché lontani dal Signore. «La scuola di evangelizzazione si basa su quattro pilastri che si ritrovano negli Atti degli Apostoli: la preghiera, la fraternità, la formazione e la missione» ci spiega Gianni Castorani, dell’associazione «Sentinelle del mattino di Pasqua»: «Quattro colonne portanti, come quattro gambe di una sedia, tutte necessarie per farla stare in equilibrio».Questi giovani sono spinti dal desiderio di avvicinare altri ragazzi all’Amore Vero che viene dal Signore, la consapevolezza della grande povertà spirituale che caratterizza i tempi dell’oggi. «Abbiamo tutto ma ci manca il Tutto – continua Gianni -. I giovani che incontriamo vivono grandi sofferenze, dolori che raffreddano il cuore e lo rendono come morto. E solo l’annuncio della fede può risvegliare in loro la Gioia. Occorre riportare ai giovani il primo annuncio, impegnarsi per una conversione pastorale ed avere il coraggio di mettere il vino nuovo in otri nuovi. Un impegno che consente di raggiunge coloro che sono lontani ma che porta grande rinnovamento anche all’interno della Chiesa stessa, anche per coloro che già si sentono vicini al Signore. È necessario che la chiesa prenda coscienza di questa urgenza». Le missioni sono due: una a Ragusa, in Sicilia, e l’altra all’Isola d’Elba. Un’esperienza forte di evangelizzazione di strada, di spiaggia… Inizieranno il 22 luglio, proprio nel giorno di Santa Maria Maddalena, la vera sentinella del mattino di Pasqua che corse a dare il lieto annuncio ai discepoli. Il primo appuntamento dei missionari è una settimana di ritiro a San Giovanni in Sugana, una bella pieve vicino Cerbaia, in provincia di Firenze: preghiera, formazione e fraternità con don Stefano Manetti, rettore del seminario fiorentino, e padre Renè-Luc, della scuola internazionale «Jeunesse Lumiere», fondata da padre Daniel Ange. Alla fine della settimana avrà inizio la missione vera e propria, a Ragusa, dal 30 luglio al 6 agosto, insieme alla comunità «Nuovi Orizzonti», alle «Beatitudini» e alla Comunità «Eccomi manda me» e i giovani della diocesi di Ragusa. Con il mandato del Vescovo di Ragusa la missione li porterà sulle spiagge di Marina di Ragusa, nelle discoteche, i luoghi di ritrovo… E poi ancora, nel dopo cena, concerti in piazza, animazione e «Una luce nella notte», tutte le sere, a Marina di Ragusa. Dall’8 al 17 agosto la missione si sposterà sulle coste dell’Isola d’Elba, nella diocesi di Massa Marittima – Piombino. Qui le «Sentinelle del Mattino di Pasqua» hanno già vissuto una bellissima esperienza, questa primavera, con Claudia Koll: una piccola missione ed una testimonianza nelle carceri. «All’Elba alloggeremo nella parrocchia di San Giacomo, ospiti di don Fabio Favilli a Rio nell’Elba. Una settimana al campo sportivo sistemati con le tende offerte dalla Croce Rossa che ringraziamo». Anche nell’isola ci saranno due giorni di formazione e poi la missione vera e propria: tra le spiagge e l’animazione di strada, anche con l’appoggio dei comuni e il mandato del Vescovo Giovanni Santucci. La missione toccherà anche Porto Azzurro, Capoliveri, Porto Ferraio, Rio Marina e Cavo. «Una delle cose fondamentali – spiega Gianni – è mettere insieme i diversi carismi di ciascuno. Una collaborazione che permette di creare una grande unità. Siamo tutti giovani, che ci facciamo protagonisti della pastorale, anche sulla scia della richiesta di Giovanni Paolo II». I titoli delle due missioni: «E gioia sia», per l’Elba, «Chi ha sete venga a me» a Ragusa. Il Cardinal Dannels, arcivescovo di Bruxelles diceva: «Oggi la chiesa è un gigante in teologia e catechesi ma siamo come dei nani in evangelizzazione». Ecco allora l’impegno delle «Sentinelle del mattino di Pasqua» per questa estate.