Vita Chiesa
La veglia a Marienfeld
Josline Chabou, 31 anni del Libano, ha ancora negli occhi le immagini della nottata di Tor Vergata, durante la Gmg del 2000. Di quella sera – racconta – ricordo tutto. Oggi sento la stessa atmosfera di allora. Aspetto Benedetto con speranza. Cammineremo mano nella mano con lui perché, sono sicura, continuerà sulla strada che Giovanni Paolo II ha aperto nei nostri cuori.
Tra i giovani c’è anche un gruppo di 130 ragazzi dalla Namibia. In questa notte di veglia con il Papa – dice Patrick Misomali, 33 anni pregheremo per la pace nel mondo, per la pace nei nostri Paesi e per la pace nei cuori di ogni uomo. Pregheremo per i giovani che sono qui, perché come ci ha chiesto il Papa, sappiano aprire il loro cuore a Dio ed essere testimoni di Lui nei luoghi dove vivono.
Colpiti dal richiamo alla santità anche tre giovani volontari, Maria, Hakim e Julia, da Vienna: La presenza di così tanti giovani qui a Colonia rappresenta un segno di impegno e di buona volontà da parte dei nostri coetanei a costruire un mondo nuovo basato sui valori evangelici. La storia ci insegna che le ideologie hanno avuto a volte esiti disastrosi sfociando nell’estremismo e nell’integralismo. Quello che possiamo fare per evitare tutto questo è vivere il Vangelo nella nostra vita quotidiana e nel nostro ambiente. Fare bene le cose piccole è segno di santità. Dello stesso avviso anche due ragazzi da Pavia, Stefano e Davide: Ci ha colpito la continuità con le parole di Giovanni Paolo II che spesso invitavano alla santità. Riascoltare questo invito ci ha fatto molto piacere.
L’invito a vivere una vita piena, addirittura rivolta alla santità. È questo il messaggio del Papa che più ha colpito i giovani di Marienfeld. Lo hanno seguito non tanto attraverso le traduzioni mandate in onda dalle radioline, ma nelle diverse lingue in cui il Papa ha letto il suo discorso. Quando l’uomo cerca di dirigere il mondo e la propria vita da solo dice Fernando Zepeda, Messico, 23 anni – perde se stesso e il senso di quello che fa. È stata l’esperienza del secolo scorso ma é anche quello che vivono tante persone oggi. È forse questo il punto del discorso del Papa che più mi ha colpito. Perché molti di noi hanno sperimentato questo vuoto e la difficoltà di riempirlo. Il Papa ci ha indicato in Cristo la luce di Colui che solo può condurci alla vera felicità. Credo che quando tanti giovani sono disposti ad ascoltare qualcuno che ti dice queste cose, allora vuol dire che la Chiesa é ancora viva, nonostante in tanti oggi ritengono il contrario. Ma vuol dire soprattutto che Dio parla ancora nei cuori dei giovani.
Thesia e Francisca, tedesche, 17 anni, dicono invece di essere state colpite dalla parte in cui il Papa ha parlato dei santi. È santo dice Francisca – chi accoglie, ad esempio, un anziano solo in casa o quei genitori che abbracciano con amore un figlio con disabilità. Tutti possiamo essere santi. E Jenny Marx (Germania), 16 anni, aggiunge: È santo Colui che permette a Dio di cambiare la propria vita.
George Aslan, tedesco di 28 anni, a sua volta, commenta: Finora ho molto apprezzato le parole di Benedetto XVI; mi aspetto che anche oggi lanci un messaggio significativo per i giovani. Sandie Rousseau, francese di 23 anni, ha apprezzato, soprattutto, l’invito del Papa a seguire Cristo senza paura. Sono stato contento che il Papa osserva Jalal Khalil, palestinese di 19 anni – abbia invitato a pregare per la pace. Credo che il Papa possa giocare un ruolo fondamentale per la convivenza pacifica nella mia terra.
Tutti i giovani insieme, di tutte le diverse religioni possono cambiare il mondo e fare grandi cose insieme, però solo se ci rispettiamo e soprattutto rispettiamo le nostre differenze di fede. Così Clara Granero, 20 anni argentina, mentre si prepara per la messa. Sono molto contenta di essere qui, io amo questo Papa dice tutto quello che dice è positivo, anche il riferimento a Giovanni Paolo II, lo ho apprezzato molto. Wojtyla è un modello da seguire e presto sarà proclamato santo.
La Veglia è stata una grande emozione, ho quasi pianto racconta Liliale Imeza, 27 anni, proveniente dal Rwanda . Quando Benedetto XVI ha parlato ieri sera, ho sentito che la Chiesa, nonostante quello che si dice, è forte, unita e giovane e che i ragazzi amano Gesù e Dio in modo molto forte.
Siamo molto felici di essere qui, anche se ieri sera abbiamo avuto qualche problema con l’organizzazione: erano finiti i posti nel nostro settore e ci hanno spostato affermano Dondon De Jesus, 30 anni, Marilyn, 26 anni, Arge Gallardo, 23 anni, tutti provenienti dalle Filippine -. Comunque sia, il discorso del Pontefice e la Veglia hanno ripagato tutte le nostre fatiche.