Vita Chiesa

Lourdes, un Papa sofferente tra i sofferenti

Il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II al santuario mariano di Lourdes nel 150° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione è iniziato nel segno della sofferenza. Visibilmente provato e con una smorfia di dolore ha pregato lunghi minuti di silenzio davanti alla grotta di Massabielle, luogo delle apparizioni a Bernadette. È stato il card. Roger Etchegaray a leggere al suo posto le parole dell’Angelus e il saluto ai malati, ai quali ha detto tra l’altro: “Sono con voi, cari fratelli e sorelle, come un pellegrino presso la Vergine; faccio mie le vostre preghiere e le vostre speranze; condivido con voi un tempo della vita segnato dalla sofferenza fisica, ma non per questo meno fecondo nel disegno mirabile di Dio. Insieme a voi prego per coloro che si sono affidati alla nostra preghiera”. Come un comune pellegrino, il papa ha bevuto l’acqua della sorgente offertagli dal rettore del santuario, p. Raymond Zambelli. Ha quindi consegnato al vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier, la “rosa d’oro” in onore dell’Immacolata.

In precedenza il Papa aveva incontrato all’aeroporto di Tarbes il presidente francese Jacques Chirac.

Domenica 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria, Giovanni Paolo II nella Messa celebrata nel Santuario di Lourdes davanti a 300 mila pellegrini, ha dato prova del suo coraggio leggendo il testo dell’omelia nonostante una visibile sofferenza e senza problemi ha chiesto ad un certo punto, quasi a metà del lungo testo: “pomozcie mi”, “aiutatemi”. E senza alcun clamore, i ministranti che erano sul palco gli hanno portato subito dopo un semplice bicchiere di carta con dell’acqua. Il Papa ha bevuto e poi ha continuato a leggere, con fatica e con decisione, dandosi anche un “incoraggiamento” da solo: “musze siconczyc”, “devo portare a termine” l’omelia. Non solo l’ha fatto, ma ha continuato a leggere tutte le formule del rito, ha presieduto la consacrazione e poi ha dato la comunione, a persone di tutte le età, sani e malati.

Il “male e la morte” non vinceranno, “non avranno l’ultima parola”, ma per questo bisogna seguire il messaggio della Vergine di Lourdes: “siate donne e uomini liberi” e rispettare la vita umana dal concepimento fino alla sua fine naturale. E un ruolo speciale spetta alle donne, chiamate ad essere “testimoni” dei valori essenziali della vita. E’ quanto ha chiesto l’anziano e malato pontefice nel corso dell’omelia. Ha poi richiamato l’attenzione dei fedeli alla difficoltà di fare del bene per gli altri: mentre “il bene” che si fa “non fa rumore”, l’umanità “porta in sé la ferita del peccato, le cui conseguenze continuano a farsi sentire anche nei redenti”. L’unica strada per essere liberi, quindi, è seguire il Cristo, che è il “liberatore” dell’umanità.

Il papa ha anche ricordato nell’omelia la festa dell’Assunzione di Maria, un dogma “intimamente legato” a quello dell’immacolata concezione, di cui qui si festeggiano i 150 anni della proclamazione da parte di Pio IX. Una “particolare missione spetta alla donna”, in questo tempo “tentato dal materialismo e dalla secolarizzazione”: essere “testimone di quei valori essenziali che si vedono solo con gli occhi del cuore”. A due settimane dal documento del Vaticano sulla donna, Giovanni Paolo II ha ribadito che le donne possono salvare l’umanità in questo difficile momento, donne che secondo il papa hanno il compito di “essere sentinelle dell’Invisibile”.

Al termine della messa nella Prairie di Lourdes, durante l’Angelus, ha invitato i giovani, seguendo l’esempio di Maria, a portare “nel mondo una ventata di speranza”. Il papa ha poi ricordato “con emozione” gli altri incontri avuti nel corso degli anni con i giovani in Francia: a Parigi, a Lione, a Strasburgo, e infine nuovamente a Parigi per la Giornata mondiale della Gioventù. “Questi incontri mi hanno dato una grande speranza, che oggi voglio condividere con voi”, ha aggiunto.Infine, prima della preghiera e dei saluti nelle diverse lingue, un ricordo della sorgente di acqua della grotta di Massabielle, uno dei “simboli di Lourdes”, simbolo della “vita nuova, che Cristo dona a quanti si convertono a Lui”, una strada che porta all’avvento della “civiltà dell’amore”.

I principali discorsi a Lourdes (14-15 agosto 2004)

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Il Dossier di Fides sul dogma e sulle apparizioni mariane

A Lourdes nel nome dell’Immacolata