Vita Chiesa

MESSAGGIO GIORNATA DELLA PACE, CARD. MARTINO: VERITÀ E MENZOGNA NON SONO OZIOSI PASSATEMPI

“I temi della verità e della menzogna non devono essere considerati come oziosi passatempi per estemporanee elucubrazioni intellettualistiche, ma come temi strettamente e vitalmente connessi con la storia umana, come eventi storici e decisivi da cui dipende la salvezza o la perdizione, la felicità o l’infelicità degli uomini e delle donne, in definitiva, come eventi da cui dipende la pace o la sua mancata attuazione”. Lo ha detto il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, presentando oggi ai giornalisti il primo Messaggio di papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della pAce 2006, sul tema: “Nella verità la pace”.

La “grammatica della legge morale universale” è “l’unica in grado di esaltare beneficamente la verità dell’uomo, e quindi, la verità della pace”, ha detto Martino sottolineando come nel messaggio il Papa “ripropone e rilancia il magistero di Giovanni Paolo II sulla legge naturale”.

Centrale, nel documento pontificio, è per Martino la riflessione sulla “menzogna come peccato dalle devastanti conseguenze della vita degli individui e delle nazioni”, svolta dal Santo Padre nelle parti del messaggio in cui “formula un giudizio severissimo sul secolo scorso”, in particolare sugli “aberranti sistemi ideologici e politici” che “hanno mistificato la verità ed hanno condotto allo sfruttamento ed alla soppressione di un numero impressionante di uomini e di donne e di popoli interi, sterminando intere famiglie e comunità”, ma anche sulle “menzogne del nostro tempo”, con “scenari di morte in non poche regioni del mondo”. Annunciare il “Vangelo della pace” è il compito affidato da Benedetto XVI ai credenti, in modo da “purificar e vincere quelle attitudini e abitudini mentali, ancora radicate e diffuse, che trovano espressione nella rassegnazione a tollerare la guerra come un dato naturale e ineluttabile”. “La verità della pace richiede che tutti – sia i governi che da tempo possiedono armi nucleari sia quelli che intendono procurarsele – invertano la rotta con scelte chiare e ferme, orientandosi verso un progressivo e concordato disarmo nucleare”, ha detto ancora il card. Renato Raffaele Martino, presentando il Messaggio del Papa. “Il convinto sostegno del santo Padre al diritto umanitario anche dalla convenzione che non esiste una verità della guerra, ma solo la verità della pace anche nella guerra”, ha commentato Martino, per il quale “nonostante qualche battuta di arresto, il diritto internazionale umanitario deve restare per la comunità internazionale un punto di riferimento assai importante da custodire e coltivare con grande cura e attenzione”. “Il dato del progressivo calo numerico dei conflitti armati – è il grido di allarme dell’esponente vaticano – non deve indurre a coltivare superficiali ottimismi”, viste “le numerosissime situazioni in cui il conflitto è come il fuoco sotto la cenere”, scrive il Papa nel messaggio, in cui “Prende atto con rammarico dekll0’aumento delle spese militari e della produzione e del commercio delle stesse”. “Impegnare le risorse risparmiate con il disarmo in progetti di sviluppo dei popoli, soprattutto di quelli poveri”, è la proposta del Santo Padre nel messaggio, in cui denuncia la “quasi generale indifferenza” della comunità internazionale ed il “preoccupante arresto del processo di disarmo e dell’attuazione dei trattati sulla non proliferazione, controllo e riduzione degli armamenti, a livello sia universale (Unu), sia regionale”. Per l’Onu, ha sottolineato Martino, il Papa ha auspicato un “rinnovamento istituzionale e un aggiornamento operativo”. Confermata la “tradizionale condanna del terrorismo”, la cui “fonte ispiratrice” per Benedetto XVI va rintracciata “nel nichilismo e nel fondamentalismo fanatico”. Sir

«Nella verità, la pace». Messaggio per la giornata della pace 2006