Vita Chiesa

MOVIMENTI ECCLESIALI: DA DOMANI CONGRESSO MONDIALE, SABATO IN 300MILA DA TUTTO IL MONDO CON IL PAPA

“I movimenti e le nuove aggregazioni sono un dono da accogliere con gratitudine e responsabilità per non sprecare l’opera dello Spirito Santo che non cessa di stupire la Chiesa con la sua fantasia e creatività”: lo ha detto questa mattina in Vaticano, mons. Stanislaw Rylko , presidente del Pontificio Consiglio per i laici, durante la conferenza stampa di presentazione del II Congresso mondiale dei movimenti Ecclesiali e delle nuove comunità, in programma a Rocca di Papa, dal 31 maggio al 2 giugno, e dell’incontro in piazza S.Pietro, degli stessi movimenti con il Papa, previsto per il pomeriggio di sabato 3 giugno, vigilia di Pentecoste. “Al congresso di Rocca di Papa – ha sottolineato mons. Josef Clemens, segretario dello stesso Pontificio Consiglio – per motivi logistici il numero è stato limitato a poco più di 300 persone, in rappresentanza di oltre 100 movimenti e nuove comunità”. Ben diversi i numeri dell’incontro dei movimenti ecclesiali con il Papa, per il quale – ha aggiunto mons. Clemens – si prevede un’affluenza complessiva, da ogni parte del mondo, di oltre 300mila persone”. L’arcivescovo Rylko ha tracciato un parallelo tra l’incontro di vigilia di Pentecoste di otto anni fa (30 maggio 1998) con Giovanni Paolo II e quello attuale, “uno dei primi desideri espressi da Benedetto XVI dopo la sua elezione”. “Otto anni dopo – ha aggiunto – il nuovo Successore di Pietro ha voluto ripartire proprio da lì per riprendere il discorso con i movimenti” che “il Papa considera un dono provvidenziale”. Il tema del congresso di Rocca di Papa è “La bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”. Un apposito sito Internet (www.laici.org ) è on line per offrire a tutti la possibilità di seguire i lavori e di conoscere i testi e documenti congressuali.

“La giusta collocazione teologica dei movimenti nella Chiesa è da individuare nella apostolicità”: questo pensiero dell’allora card. Ratzinger, è stato sottolineato dall’arcivescovo mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, durante la conferenza stampa di presentazione dei due eventi in programma a Roma da domani: il congresso mondiale dei movimenti e nuove comunità e l’incontro con Benedetto XVI in piazza San Pietro sabato 3 giugno, vigilia di Pentecoste. Secondo mons. Rylko, il Papa già da molto tempo vedeva nei movimenti “modi forti di vivere la fede e nella loro opera qualcosa che davvero indica il futuro”. Da questo il suo invito a “valorizzare queste realtà da parte della Chiesa e al contempo guidarle con saggezza pastorale”. Il sotto-segretario del Pontificio Consiglio Guzman Carriquiry ha rilevato che “l’evento sarà seguito da 8 osservatori ecumenici in rappresentanza tra gli altri della Federazione luterana mondiale, del Patriarcato ortodosso di Mosca, della Chiesa armena, del Congresso mondiale delle Chiese e di altre Chiese e Confessioni cristiane”.

Sarà ampia e ricca la serie di testimonianze da parte di fondatori e responsabili dei movimenti cattolici durante gli incontri di preghiera e quello centrale col Papa. Parleranno tra gli altri Andrea Riccardi (Comunità di S.Egidio), Chico Arguelo (Cammino Neocatecumenale), don Julian Carron (Comunione e Liberazione) e porteranno il loro contributo Paty Mansfield (Rinnovamento Carismatico Cattolico), Luis Figari (Movimento Vita Cristiana).

Secondo Alberto Savorana, di Comunione e Liberazione, che fa parte della segreteria organizzativa, “emerge con chiarezza che dal 30 maggio 1998 in poi i movimenti non rappresentano delle spiritualità particolari, ma sono doni dati a una persona perché tutta la ricchezza della tradizione della Chiesa possa rivivere nel presente e diffondersi in modo persuasivo”. Rispetto all’incontro di 8 anni fa in Vaticano, il numero dei movimenti e nuove comunità che interverranno è raddoppiato: “Allora furono una cinquantina, oggi – ha detto mons. Clemens – sono oltre 100, perché molte di queste realtà hanno espresso il desiderio di esserci per testimoniare la loro ecclesialità e vicinanza al Papa”.Sir