Vita Chiesa

Medio Oriente, card. Parolin: «i cristiani non devono mai diventare minoranza protetta»

Durante i lavori della conferenza sarà presentato un Piano Marshall per ricostruire 13mila abitazioni dei cristiani distrutte dall’Isis durante l’occupazione della Piana di Ninive. «Appoggiamo tutto questo movimento di ritorno dei cristiani nella Piana di Ninive e speriamo che anche i cristiani possano collaborare e aiutare la società irachena a ricomporsi e a vivere insieme», ha affermato il segretario di Stato vaticano. Circa il rischio di ghettizzazione dei cristiani nei loro villaggi nella Piana di Ninive il cardinale è stato chiaro: «Uno dei punti su cui insistiamo è che i cristiani non devono mai diventare una minoranza protetta in Medio Oriente e in Iraq. Essi devono godere di tutti i diritti al pari di tutti gli altri cittadini. Logico che debbano fare ritorno nelle loro case, ma si deve superare questo ostacolo. Insistiamo per questo sul concetto di cittadinanza». Il cardinale, riferendosi al recente referendum in Kurdistan, ha poi ribadito che «la Santa Sede segue le vicende irachene con molta attenzione. Ci dispiace per la tensione che sta vivendo poiché questa non contribuisce a creare quelle condizioni di pace e di riconciliazione necessarie per il Paese».

Intervenendo poi alla conferenza internazionale sull’Iraq promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre, il Segretario di Stato vaticano ha detto: «La Santa Sede ha sempre appoggiato la causa dei cristiani in Iraq, ne sostiene il rientro nelle loro terre e case, chiede il rispetto dei loro diritti. La presenza cristiani è fondamentale per un Medio Oriente stabile e plurale. Purtroppo tale presenza diminuisce progressivamente a causa di coloro che partono in cerca di un futuro migliore».

«I conflitti degli ultimi anni stanno mettendo a rischio la presenza dei cristiani come luogo di convivenza di popoli di etnie e di fedi diverse – ha spiegato il segretario di Stato –; per questo la Santa Sede ribadisce la tutela dei loro diritti attraverso strumenti giuridici come il diritto al ritorno di sfollati e rifugiati, il rispetto della libertà religiosa, del concetto di cittadinanza che propugna l’uguaglianza di diritti e doveri per tutti». Ringraziando Acs per il suo impegno verso i cristiani iracheni – anche alla luce del progetto di ricostruire i villaggi della Piana di Ninive – il card. Parolin ha ravvisato la necessità di ricostruire «non solo le case ma anche la società irachena, la sua coesistenza armoniosa e pacifica». «I cristiani – ha ricordato il porporato – sono artefici di pace, di sviluppo e di riconciliazione. Molto bello che questo progetto di ricostruzione veda impegnate diverse chiese». «I cristiani – ha ribadito – non vogliono essere una minoranza protetta ma avere gli stessi diritti degli altri cittadini per contribuire al bene comune dell’Iraq».