Vita Chiesa

Mediterraneo: Carta di Firenze, Bassetti: “Il Signore ci ha fatto vivere un evento grande”

«Noi oggi – ha detto Bassetti – siamo preoccupati soprattutto dei giovani, abbiamo fatto qualcosa che va verso di loro, e come se avessimo reso presente un futuro per loro, per coloro che dovranno venire dopo di noi. Abbiamo realizzato quello che diceva La Pira: il credente deve essere uno che è in Spe contra spem: vede il futuro e comincia a realizzarlo anche se ci sono segni contrari».

Anche il sindaco Dario Nardella ha parlato di «conquista storica, un punto di arrivo ma anche un punto di partenza perché il nostro desiderio, noi continuiamo a sognare, è portare questa dichiarazione al Santo Padre, a cui auguriamo ogni bene e che ringraziamo perché ci ha sostenuto, ma anche ai leader internazionali, ai capi di stato e di governo, ai rappresentanti dellle istituzioni europee e africane. Faremo queste pellegrinaggio, perché questa dichiarazione comincia a vivere da oggi». «Rispetto al tempo di La Pira – ha aggiunto –  abbiamo fatto tanti passi indietro: oggi abbiamo fatto un passo avanti, aggiungendo un pezzo al grande mosaico della pace. È il segnale più forte che potevamo dare in questo momento di guerra. Lo abbiamo detto forte, siamo per la pace. È un giorno che terrò  nel cuore per tutta la mia vita, e da quando sono sindaco è la cosa più impegnativa che abbia mai potuto fare». Nardella ha ringraziato la Cei, il comitato che ha organizzato il Convegno e ha ringraziato in modo particolare il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, per aver dato il suo supporto a queste giornate. La Carta di Firenze, ha sottolineato, è firmata da sindaci e vescovi. «Noi come amministrazione comunale abbiamo voluto aprire il confronto con tutte le personalità che hanno competenza di certi temi, anche nel confronto fra opinioni diverse», ricordando che La Pira dialogava anche con i politici dei regimi più sanguinari, nell’obiettivo di lavorare per la pace.

Per Bassetti è anche l’atto che segna la conclusione del suo mandato alla Cei: «Intendo consegnare alla Cei – ha affermato – un cammino che è stato fatto in questo ultimi anni. Preparare un convegno come quelli di Bari e di Firenze presuppone un lungo cammino. Bisogna credere in quello che si fa, essere profondamente convinti, diventare testimoni e superare la diffidenza di tante persone che non la pensano allo stesso modo. Mi auguro che questo cammino possa continuare periodicamente. Però non posso dire come, perché sono agli ultimi mesi di presidenza Cei, sarà un altro presidente che se riterrà opportuno coglierà il testimone».

Domani sarà proprio Bassetti a presiedere, a nome del Papa, la Messa in Santa Croce: «La chiamata del Santo Padre che mi ha detto non mi posso muovere, è stata un duro colpo, so quanto soffre. Mi sono concentrato in me stesso, l’ho richiamato nel pomeriggio e mi ha detto: voglio che sia tu a rappresentarmi perché hai concepito questa iniziativa. Adesso sento questa responsabilità , non mi è mai capitato di rappresentare il Papa».