Vita Chiesa

Mentre il silenzio fasciava la terra…

Quante persone non si preoccupano di dare un indirizzo ben preciso alla loro vita spirituale unicamente perché non hanno mai camminato guidati da un lume che potremo ritenere bussola per il loro andare avanti. Una bussola molto adatta, l’ho trovata, come sempre, nella parola chiave che il Signore comunicò al popolo Ebreo per mezzo del Profeta Isaia, da lui fortemente illuminato. Essa dice così: «Nel silenzio e nella speranza sarà la vostra fortezza».

Il silenzio, il pacificante silenzio è figlio della Fede che tutto attende da Dio soprattutto quando sembra che tutto per noi vada alla rovescia. Silenzio beato quello nel quale si sono svolti e si svolgono gli spettacoli più grandiosi della natura e dove si è svolto il più grande dei miracoli dell’amore Dio per l’umanità: «Mentre il silenzio fasciava la terra – scrive il grande poeta Davide M. Turoldo – e la notte era a metà del suo corso, Tu sei disceso, o Verbo di Dio, in solitudine e più alto silenzio». Ed è la speranza che invita l’anima ad affondare nella fede ogni difficoltà, ad alzare gli occhi in alto perché il nostro Dio che è venuto, che viene e che verrà ci impegna nel presente. È venuto e viene in mezzo a noi ma vuole essere cercato in alto non perché è un Dio lontano ma perché noi ci sforziamo di innalzarci verso di lui.

La Fede e la Speranza, insieme, cercano in silenzio la strada per giungere alle altezze in cui Dio dimora. Oh! Se tutti ravvivassimo la Fede nella Provvidenza e bontà di Dio, e da esse ci lasciassimo muovere e condurre soavemente, subito capiremmo di essere figli di Dio giacché guidati così dal lume di ragione e secondo la Fede acquisteremmo lo spirito d’intelligenza che, secondo S. Tommaso d’Aquino, fa camminare il cristiano nella Luce.

Tutto questo diviene massima di perfezione che insegna come disporre tutte le occupazioni della propria vita con uno spirito d’intelligenza perché come insegna S. Paolo, «quanti sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio». (Rm 8,14) Quanta strada ci può essere aperta da quell’avviso che la Sapienza Divina un giorno ha illuminato la mente della filosofia e mistica russa Raissa Maritain facendole scrivere: «Saper parlare è un dono di molti; saper tacere è saggezza di pochi; saper ascoltare una generosità di pochissimi».

Si tratta solo di saper scegliere a quale categoria vorremmo appartenere.

Sarebbe bello, in ogni modo, l’Avvento 2005!Suor M. Rosaria Spingardidelle contemplative domenicane di Pratovecchio