Vita Chiesa

Milingo e i preti sposati: che ingenuità

DI DON FRANCESCO SENSINIPensavo che non avrei avuto più motivo di guardare, almeno per un po’, la Tv dopo l’overdose di calcio prima, durante e dopo i mondiali ma un fatto di cronaca mi ha risvegliato certi malesseri che credevo superati.

Di nuovo il caso Milingo. Se comunque, qualcuno mi accusa di superficialità nei confronti di notizie ben più serie e drammaticamente reali (guerre e carestie) riconosco che ha ragione.

Milingo. Quando, alla notizia del suo matrimonio con Maria Sung, celebrato dal fondatore della setta dei «moones», il cosiddetto reverendo Moon, la chiesa in modo ufficiale aveva messo in atto tutte le strade per un recupero, mi ero infastidito. Pensavo: si è voluto sposare, bene per lui, lasciatelo dov’è. Non sarà più vescovo. In fondo se queste cose succedono ai sacerdoti perché dovrebbero esserne immuni i vescovi o cardinali? Poi però, dialogando con altri confratelli, mi ero ricreduto e avevo giudicato positivo e necessario il suo recupero da parte della chiesa cattolica. Questa la ragione principale: «Essendo vescovo, ha la potestà di ordinare dei sacerdoti e quindi di creare una chiesa alternativa, provocando una grave divisione nella chiesa cattolica che lega la sua identità propria alla sua unità. Credo la chiesa una, santa…».

Adesso lo ritrovo di nuovo. Vi confesso mi ha dato fastidio. Vorrei non sentirlo più parlare. Che faccia quello che vuole, non sarà Milingo a distruggere la fede della chiesa. Ma lo slogan con il quale è stato presentato mi ha incuriosito: «Married priests Now!». Adesso vuole assumere il ruolo di salvatore della stessa chiesa che, mantenendo il celibato per i sacerdoti, reca danno a se stessa. «Io ve la darei anche a voi moglie, così imparereste…». «Piuttosto che farmela dare, io preferisco sceglierla» rispondo abitualmente a questa provocazione. Questo comunque sta a significare che la realtà del celibato è presente nella vita dei nostri cristiani. Sono quindi andato a rivedere che cosa afferma il concilio sul celibato sacerdotale. Si parla dei futuri sacerdoti. Solo due sottolineature. «Gli alunni siano diligentemente educati a questo stato, nel quale rinunziando alla vita coniugale per il regno dei cieli (Mt 19,12) possono aderire a Dio con un amore indivisibile e l’esercizio continuo della carità li renderà capaci di farsi tutto a tutti». Secondo la chiesa dunque il celibato è la condizione ottimale per amare come ha amato e continua ad amarci Gesù.

«Gli alunni abbiano una conveniente conoscenza dei doveri e della dignità del matrimonio cristiano che rappresenta l’unione di Cristo con la chiesa». Il dono e la scelta del celibato non sono frutto della paura del matrimonio o addirittura conseguenza di traumi legati alla sessualità. Per questo, molto personalmente, piuttosto che giudicare negativamente Milingo preferisco pensare che sia totalmente ingenuo.