Vita Chiesa

Minori, Papa Francesco a Bice: no alla dittatura del «pensiero unico»

«Occorre ribadire – ha detto il Papa – il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Ciò comporta al tempo stesso sostenere il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli». È a questo punto che il Papa ha lanciato un forte monito: «A questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del «pensiero unico».

«Lavorare per i diritti umani – ha quindi proseguito il Papa – presuppone di tenere sempre viva la formazione antropologica, essere ben preparati sulla realtà della persona umana, e saper rispondere ai problemi e alle sfide posti dalle culture contemporanee e dalla mentalità diffusa attraverso i mass media. Per voi, si tratta di offrire ai vostri dirigenti e operatori una formazione permanente sull’antropologia del bambino, perché è lì che i diritti e i doveri hanno il loro fondamento. Da essa dipende l’impostazione dei progetti educativi». Nel suo saluto alla delegazione Papa Francesco non ha dimenticato di sottolineare l’importanza dei progetti contro il lavoro-schiavo, contro il reclutamento di bambini-soldato e ogni tipo di violenza sui minori.

Ai membri dell’organismo, il Pontefice ha ricordato l’importanza della difesa dei diritti dei minori, intervenendo anche sulla questione degli abusi commessi da esponenti della Chiesa. «Mi sento chiamato a farmi carico» e «a chiedere perdono» – ha detto Papa Francesco – per tutto il male che alcuni sacerdoti «hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini»: «La Chiesa è cosciente di questo danno! È un danno personale e morale loro… ma di uomini di Chiesa! E noi non vogliamo compiere un passo indietro in ciò che riguarda il trattamento di questo problema e le sanzioni che devono essere comminate. Al contrario credo che dobbiamo essere molto forti! Con i bambini non si gioca!».

«Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male commesso da alcuni sacerdoti e a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente dei danni personali e morali causati da questi uomini di Chiesa. Noi non vogliamo tirarci indietro di fronte a questo problema e alle sanzioni che devono essere previste. Al contrario. Credo che esse devono essere molto forti. Non si gioca con i bambini». Ha poi detto Papa Francesco parlando a braccio. Il testo delle sue parole è stato diffuso nel pomeriggio dalla delegazione del Bice che al Papa ha parlato proprio di lotta contro ogni forma di violenza e di prevenzione degli abusi sessuali.

Il Bice ha anche espresso al Santo Padre la sua gratitudine per l’impegno della nunziatura apostolica e la segreteria di Stato nella collaborazione con il Forum delle organizzazioni non governative d’ispirazione cattolica di Ginevra sottolineando «l’importanza di continuare a promuovere questa collaborazione per portare sempre meglio le voci dei bambini nelle istituzioni internazionali come le Nazioni Unite». Nel 2014 ricorre il 25° anniversario dell’adozione della Convenzione sui diritti del fanciullo. E il Bice ricorda nella nota diffusa questo pomeriggio che «il Vaticano è stato il quarto Stato a ratificare la Convenzione, un segnale molto forte di attenzione dalla Santa Sede per la protezione dei bambini, che deve continuare ancora e sempre per una migliore applicazione del Trattato».