Mons. Galantino: Chiesa e media, «investire seriamente su comunicazione»
“Se non investiamo seriamente sulla comunicazione, rischiamo l’irrilevanza e la marginalità”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, aprendo questo pomeriggio a Roma il Convegno su “Nuovi media e nuovo umanesimo”, organizzato da Anicec e promosso dall‘Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali e dall‘Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione dei dieci anni del Direttorio Cei sulle comunicazioni sociali.
Lo “stile” che la Chiesa deve avere in fatto di comunicazione, ha proseguito, deve essere quello di una Chiesa “in uscita”, “che sappia e che voglia osare, che non abbia paura di dire ‘qui ho un po’ esagerato, qui mi sono sbagliato’”. “La nostra missione - ha detto mons. Galantino - è prima di tutto una missione di comunione, ognuno con i mezzi che ha a disposizione”. No, allora, ai “professionisti del lamento” e alla “sindrome della moglie di Lot, che cammina con la testa all’indietro”. Si, invece, a media cattolici che abbiano la capacità di “provocare domande, di educare alla domanda e offrire strumenti critici perché le domande possano essere sensate e portino a risposte concrete”.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento