Vita Chiesa

Morto a Firenze don Giorgio Mazzanti, 73 anni, era malato di Sla

Don Giorgio è stato anche il punto di riferimento per tante coppie di fidanzati e di sposi, che ha preparato al matrimonio e accompagnato durante la vita matrimoniale.

Accanto alla riflessione teologica sui sacramenti e sulla teologia nuziale, ha pubblicato testi di poesia (Il Canto della MadreNella adorata luce. Voce di sposo e voce di sposa), e ancora un saggio sulla poesia, Tra soffio e carne. Una considerazione teologica sulla poesia (2009), tutti editi da EDB di Bologna. Presso le Edizioni San Paolo: Discesa agli inferi e dramma nuziale. Dall’abisso di morte alle Nozze escatologiche. Una linea interpretativa (2011); Uomo donna mistero grande (2013).Una sua raccolta di omelie è pubblicata dalla Morcelliana, mentre Effatà ha pubblicato alcune raccolte di poesie.

A settembre aveva raccontato, in una intervista a Famiglia Cristiana: «Quando ho saputo di essere malato di SLA – è stato un momento drammatico, sconvolgente. Poi, poco a poco mi sono messo in pace. Mi sono detto: Dio mi dice, hai parlato troppo. Adesso stai in silenzio. Adesso parlo con la mia presenza, con i cenni, con lo sguardo, con il sorriso. Da una parte mi è stato donato uno sguardo più affondato sul reale natura compresa. Dall’ altro ho dovuto, come riprendere i dati di fede, ripassare uno ad uno i punti principali, come rivivere in prima persona le cose insegnate in questi anni. Cristo è risorto dai morti con il corpo. La morte è stata vinta per sempre, per tutti. Sono chiamato ad affondare in questo mistero, ripensando al seme (solo morendo si moltiplica). E siamo nati per andare all’ incontro con Dio che ci unisce a sé , che ci invita alle nozze, sapendo che chi crede, chi ama, è già passato dalla morte alla vita. Vivere l’abbandono  a Dio è una lotta. Ogni volta mi devo consegnare oltre la paura».

Lo ricorda anche l’associazione per la lotta alla Sla: “Ci ha lasciati anche Don Giorgio Mazzanti. Lo abbiamo supportato attraverso i nostri servizi di sollievo ma anche con consulenze legali e insieme a lui chi gli è stato accanto fino alla fine. È stato un grande esempio di coraggio e determinazione, pur provato dalla malattia inesorabile, per tutti i suoi parrocchiani e per chi l’ha conosciuto in questi lunghi anni di sacerdozio. Lascerà un grande vuoto. Le nostre sincere condoglianze ai familiari”. Lo scrivono Barbara Gonella, Presidente di AISLA Firenze, e il Consiglio Direttivo.

Il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, lo ha ricordato così: “Don Giorgio è stata una figura lucida, profonda e di riferimento per tutta la nostra comunità, laica e cattolica della città. Uno sguardo intelligente e sensibile sul mondo che ci ha aiutato a crescere a riflettere su noi stessi; attivo nella sua presenza nella vita culturale di Scandicci e anche negli ultimi periodi ha fatto della sua malattia una testimonianza di luce e bellezza. Mancherai Don Giorgio a tanti di noi e alla città intera” ha concluso Fallani.