Vita Chiesa

NATALE: CARD. ANTONELLI, DISSENSO PER MANCATA FESTA IN SCUOLE; APERTI A SPERANZA PER VERTENZA MATEC

Un richiamo alla necessità “dell’educazione al dialogo” nelle famiglie, nelle parrocchie e nelle scuole è stato pronunciato nella messa di Natale dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli. L’arcivescovo ha però espresso dissenso per il fatto che “in non poche scuole nel territorio della nostra diocesi – ha detto – si evita di costruire il presepio e di spiegare il vero senso cristiano del Natale; ci si limita a parlare di Babbo Natale, di festa dell’ albero, di festa dell’inverno”. “Con tutto il riguardo – ha aggiunto Antonelli nell’omelia – dovuto alla libertà di insegnamento dei docenti, mi permetto di esprimere un netto dissenso. E’ questo il modo migliore di educare al rispetto del pluralismo religioso e culturale? I ragazzi, cristiani e non cristiani, non hanno il diritto di conoscere il senso principale che la festa ha presso il popolo italiano?”.

“Eventualmente – ha suggerito poi il cardinale – anziché mettere al bando le feste cristiane, non sarebbe più utile ricordare accanto ad esse anche qualche ricorrenza di altre religioni? In una società pluralista i cittadini devono conoscersi per quello che sono e rispettarsi reciprocamente. Laicità non è ignorare il fatto religioso e relegarlo nel privato, ma tutelare la libertà religiosa e culturale di tutti, mettere le differenze in grado di intergire tra loro e convivere pacificamente sulla base dei diritti fondamentali dell’ uomo”.

Un pensiero anche ai lavoratori della Matec e alla dura vertenza che li vede impegnati nella difesa del posto di lavoro è stato rivolto durante l’omelia dal card. Antonelli. “Già ora – ha detto l’ arcivescovo -, in questa celebrazione del Natale, nella misura in cui riusciamo a far comunione con Cristo sentiamo più vivamente le gioie e le sofferenze degli uomini”. “Le sofferenze dei malati – ha aggiunto -, delle persone sole, che a Firenze sono numerosissime, di quelle che sono senza casa, di quanti sono senza lavoro o lo stanno perdendo come i dipendenti della Matec di Scandicci, la cui lunga vertenza purtroppo sembra risolversi negativamente ma siamo sempre aperti alla speranza”.

Antonelli ha ricordato anche la sofferenza di “coloro che sono costretti a vivere lontani dalla loro patria; dei carcerati che in occasione della festa sentono più acuto il distacco dai loro familiari (a proposito, alcuni carcerati di Sollicciano chiedono il perdono di coloro ai quali hanno fatto del male); soprattutto dei bambini che in molti paesi muoiono di fame, vengono venduti, sottoposti a sfruttamento sessuale o lavorativo; dei bambini feriti nella loro affettività dalla conflittualità, separazione e divorzio dei genitori; dei bambini abbandonati dopo la nascita e di quelli impediti di nascere con l’aborto”. (ANSA).