Vita Chiesa

Natale 2016, mons. Silvani: «Il Signore che viene accoglie tutti»

Ecco il testo integrale del messaggio:

Nonostante le preoccupazioni per l’ambiente dovute a terremoti e alluvioni, nonostante la fragilità della vita politica, le incertezze dell’economia e la precarietà del lavoro, nonostante l’ottusità della cultura europea votata all’autodistruzione, nonostante le guerre che non accennano a diminuire, noi con serenità e fiducia ci prepariamo a celebrare il Natale del Signore, a contemplare con i nostri occhi l’immagine di Dio che viene a vivere la nostra vita piena di contraddizioni.

Mentre da una parte qualcuno ha paura di ogni manifestazione religiosa, e come Erode teme un bambino inerme, mentre dall’altra parte qualcun altro ricorda la venuta del Signore con qualche gesto esteriore vuoto di significato, Maria e Giuseppe camminano ancora per le strade del mondo cercando un riparo e portando un tesoro di valore unico. Solo gli esclusi della società come i pastori, oppure i più lontani come i Magi possono capire e accogliere questo dono, mentre i ben pensanti, coloro che sono schiavi del politicamente corretto o succubi del perbenismo borghese, ne restano esclusi. Il Regno di Dio non consiste in discussioni di parole vuote di significato o in rivendicazione di diritti calpestati: come dice l’apostolo, «Il regno di Dio non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17).

Il mistero del Natale che per grazia di Dio abbiamo ancora una volta la possibilità di celebrare ci pone davanti agli occhi la scelta di Dio che vive la nostra vita umana, di Dio che non ci abbaglia con la sua luce, ma vive la nostra vita nella semplicità, senza manie di grandezza, ma con l’animo aperto alla dimensione soprannaturale. In Gesù c’è il vero modello di uomo, non dell’uomo che vuole essere come Dio, ma dell’uomo che vuole vivere con Dio.

Per incontrare Dio non basta essere perfetti, bisogna uscire dal proprio piccolo mondo e iniziare un cammino, bisogna mettersi in discussione e guardare lontano oltre l’orizzonte. Quel tale del vangelo che cercava la vita eterna era perfetto; dice infatti a Gesù: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza», ma era troppo sicuro di se stesso, non cercava la verità, voleva solo la conferma delle proprie convinzioni. Non avendo avuto il coraggio di uscire dalle sue convinzioni, «si fece scuro in volto e se ne andò rattristato» (Mc 10,20.22).

Il cammino del cristiano incontro al Signore, cioè verso la santità non è caratterizzato dalla tristezza, ma dalla gioia, gioia che deriva dalla consapevolezza dataci dalla fede che ci assicura della presenza di Dio: «Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia» (Sof 3,17).

Il mio augurio di Buon Natale arrivi a tutte le persone, ai vicini e ai lontani, a chi è nella gioia e a che è nel dolore, a chi attende con fiducia e a chi ringrazia con riconoscenza. Il Signore che viene accoglie tutti, perché di fronte a Lui non esistono le divisioni in categorie che ci facciamo noi uomini, e se ci sentiremo accolti, se ci metteremo dal suo punto di vista si apriranno gli occhi della nostra mente e saremo abilitati ad una visione più rasserenante della vita.

Auguri dunque, veramente di cuore!

Alberto, vescovo di Volterra