Vita Chiesa

Natale, ad Arezzo la proposta del vescovo Fontana ai preti: suoniamo le campane a festa a mezzanotte

In questo anno tutto strano, ci rallegra particolarmente celebrare il Natale del Signore per ripetere a tutti, al nostro popolo ma anche a quelli che si vedono di meno attorno a noi, che Dio si è fatto vicino con la nascita di Gesù a Betlemme e seguita ad aiutarci, perché è buono.La povertà della grotta, le fasce riciclate dei figli che le mogli dei pastori portarono a Maria rendono la vicenda di Betlemme più vicina alla nostra gente che non ha nulla. Tocca a noi cogliere la Grazia del Natale di Gesù come evento dello Spirito e come fonte della speranza.Vi prego di dire la mia vicinanza non solo alle vostre comunità, ma anche alle vostre famiglie e a quanti incontrerete in questi giorni che, per via del coronavirus, sono diventati ancora tempo dello Spirito e festa dell’anima.Come san Bernardo di Chiaravalle ci ha ripetuto nell’Ufficio delle Letture, il Signore è entrato nella storia attraverso la povertà e l’essenzialità; ci sarà il ritorno del Figlio di Dio alla fine del gioco del tempo, ma tocca a noi decidere se metterci in un moto interiore, per essere personaggi di quel presepio di persone avviato da Francesco d’Assisi, perché tutti andassero incontro a Gesù.Occorre ricordare alla gente che le Messe di Natale, nella tradizione cattolica, sono tre: la prima all’imbrunire della Vigilia, la seconda quando i pastori, capaci di ascoltare la voce degli Angeli, si misero in cammino nella notte per incontrare Gesù e la terza il giorno di Natale. Gli orari di questi tre appuntamenti, a partire da quello che hanno fatto i Papi negli ultimi decenni, viaggiano secondo le necessità.Penso che sarebbe cosa molto buona, se preparassimo bene la prima Celebrazione di Natale, al primo imbrunire della Vigilia di Natale, all’orario più conveniente per ogni comunità. Per parte mia, celebrerò la seconda Messa alle 20.30 in Cattedrale e sarebbe – io penso – bello, se i miei preti, ciascuno nella propria parrocchia, andassero all’altare alla stessa ora del Vescovo. Naturalmente le Messe del giorno di Natale saranno celebrate secondo gli usi e i costumi di ogni comunità. Un piccolo segno, che forse sarebbe gradito a quanti sono più affezionati alla tradizione, potrebbe essere alzare tutte le campane della diocesi a mezzanotte in punto e invitare tutti a recitare il Gloria, ovviamente a casa e come possibile.Vi faccio i migliori auguri, perché questa dimensione del Natale più essenziale del consueto sia arricchita dall’ascolto della Parola di Dio, dalla preghiera, dai propositi, e da opere di carità fraterna. San Francesco – come attesta il Celano – disse a Giovanni di Greccio, e ripete anche a noi, di essere accoglienti: non ci dimentichiamo di nessuno.Il Signore vi ricompensi delle vostre fatiche, mentre vi auguro ogni bene e invoco su di voi piena, bella e abbondante la benedizione del Signore.+ Riccardo FontanaArcivescovo