Vita Chiesa

Nessun cardinale inglese al Conclave, mons. Nichols scrive ai fedeli

E questo perché il cardinale Cormac Murphy-O’Connor non è più cardinale-elettore per raggiunti limiti di età e perché il cardinale scozzese Keith O’Brien si è autoescluso. Per questo mons. Nichols ha deciso di scrivere una lettera a tutte le parrocchie e scuole della diocesi di Westminster, per spiegare la natura del Conclave e rispondere alle lamentele. «Molto è fatto per chi sarà e non sarà presente al Conclave. Alcune voci si alzano per lamentarsi del fatto che ‘la Gran Bretagna non ha una voce’. Ma se riusciamo a capire correttamente la natura della Chiesa e del Conclave, allora capiremo che questa non è la storia vera o la storia completa. La storia vera della Chiesa è che essa è, profondamente, una realtà spirituale. Non è semplicemente un ente o un’organizzazione per scopi religiosi o umanitari».

Nella lettera l’arcivescovo fa anche riferimento al dolore provocato dai recenti scandali nella Chiesa scozzese. Proprio perché la Chiesa è qualcosa di più di «una comunità umana», scrive infatti l’arcivescovo, «ogni volta che si infliggono fallimenti e ferite alla Chiesa o essa viene messa a nudo, il dolore e la sofferenza che proviamo sono così intensi e profondamente personali».

L’invito di mons. Nichols è alla preghiera: «La preghiera conferma in noi la nostra unità in Cristo. La preghiera ci rafforza insieme di fronte a ogni difficoltà» perché «è il cuore pulsante della Chiesa». La realtà, dunque, della Chiesa come «Corpo di Cristo» è «la più profonda verità del Conclave». I fedeli cattolici inglesi sono invitati «tutti» a partecipare al Conclave attraverso la preghiera.

«Preghiamo per ciascuno e per tutti i cardinali perché prendano la loro decisione. Essi stanno cercando di essere, prima di tutto, strumenti di Dio e, in qualche modo, penne nella mano del Signore». «Durante il Conclave preghiamo come Chiesa e per la Chiesa, sapendo che questa preghiera ci unisce in un’azione comune, in un comune impegno: che il nuovo Papa, eletto dai cardinali, sia quello scelto dalla volontà di Dio» per «la Chiesa in questo momento cruciale della nostra storia».