Vita Chiesa

Nuovo Provinciale per i Frati Minori della Toscana

di Riccardo BigiI Francescani ripartono da… San Francesco. Una frase apparentemente banale, ma che in realtà significa molto. Ce lo spiega padre Fiorenzo Locatelli, da 12 anni Guardiano del Santuario della Verna (nella foto) che la settimana scorsa, durante il Capitolo dei Frati Minori della Toscana, è stato eletto nuovo Ministro Provinciale.

«Abbiamo di fronte un appuntamento importante – afferma padfre Fiorenzo – che è l’8° centenario dell’approvazione della prima Regola, del 1209. Per noi Frati Minori deve essere un cammino di riscoperta delle nostre origini, della semplicità e dell’umiltà che sono alla base del nostro Ordine, ma anche della nostra capacità di annuncio del Vangelo». L’ordine Francescano seguirà un cammino di preparazione in tre anni: il primo, quello in corso, è dedicato al discernimento. «Dobbiamo metterci di fronte al crocifisso di San Damiano, come fece Francesco – sottolinea il nuovo Ministro Provinciale – e chiederci: Signore, cosa vuoi che facciamo?». Poi ci sarà la fase della programmazione, e infine l’anno di ringraziamento per il dono che Dio ha datto alla Chiesa con Francesco e la Regola francescana.

Il Capitolo dei Frati Minori della Toscana è durato due settimane: si è aperto con il bilancio dei sei anni appena trascorsi sotto la guida di Padre Maurizio Faggioni, e si è concluso (dopo la fase elettorale) con l’approvazione di alcune «mozioni» che impegneranno il governo della Provincia Toscana nei prossimi sei anni. Tra i temi «caldi», la riorganizzazione della presenza nella nostra regione: «La diminuzione del numero dei frati, e il loro invecchiamento – afferma padre Fiorenzo – ci impone di ridisegnare questa presenza. Se faremo dei tagli, dovranno essere considerati potature necessarie a rafforzare l’intero albero, rendendo più viva e significativa la presenza francescana in alcuni luoghi-chiave come i santuari e i conventi principali». La presenza francescana, sottolinea il Ministro, deve essere anche una testimonianza evangelica di povertà. obbedienza, castità: questo deve concretizzarsi localmente, secondo caratteristiche specifiche. La Verna ad esempio sarà sempre più un luogo di formazione per i giovani, di accoglienza e di spiritualità francescana. Proprio alla Verna, fra l’altro, si aprirà il 15 settembre il Capitolo Generale dei Frati Minori: «Verranno quassù i frati di tutto il mondo, per organizzare la preparazione al Centenario. Sarà un bel momento di grazia».

Un altro «strumento» su cui i Frati Minori vogliono puntare molto, spiega ancora padre Fiorenzo, è quello delle missioni popolari: «Ci vengono richieste sempre più spesso, e dovunque si svolgono danno frutti importanti e duraturi. È nostra intenzione inviare sempre di più i frati, soprattutto i giovani, a fare apostolato nelle parrocchie o a costituire nuove presenze di preghiera e di testimonianza in mezzo alle nuove povertà, come quella nata nel campo nomadi di Firenze».

Un’altra iniziativa che si sta rivelando importante è la «peregrinatio» del Crocifisso di San Damiano, che viene accolto nelle parrocchie in occasione di incontri vocazionali: «È un simbolo molto forte di cosa vuol dire mettersi in ascolto silenzioso della chiamata di Dio». Dunque, anche se i problemi non mancano (non ultimo, la necessità di un riordino dal punto di vista economico, all’insegna di una maggiore comunione e condivisione) c’è anche la voglia di rispondere a tutte le sfide, attingendo a quelli che sono i punti di forza dell’esperienza francescana: «Francesco è sempre giovane, sempre attuale, come ci ha detto Giovanni Paolo II quando è venuto alla Verna. Dobbiamo riscoprire la grazia e l’entusiasmo delle origini, che fecero attrarre verso i conventi migliaia di giovani».

Il Capitolo Provinciale si è chiuso sabato 20 maggio, con la festa dei Frati Minori di tutta la Toscana: sono stati celebrati i giubilei di sacerdozio o di professione religiosa, in una bella giornata di gioia e preghiera. Oltre al nuovo Ministro Provinciale, il Capitolo ha eletto Vicario Provinciale padre Livio Crisci e «definitori» padre Alessandro Lombardi, padre Paolo Fantaccini, padre Massimo Grassi e padre Marco Sebastiani.