Vita Chiesa

ORTODOSSI: VIAGGIO DI MONS. LAJOLO A MOSCA, «CI SONO DIFFICOLTA’, MA LA COMUNICAZIONE E’ SEMPRE RIMASTA»

“Dobbiamo ammettere con verità e umiltà che le relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa in Russia, che è la più grande Chiesa esistente all’interno dell’ortodossia, sono segnate da reciproche difficoltà”. Ma “mi piace anche ricordare che, pur nei momenti più difficili, il canale di comunicazione tra la Santa Sede e il Patriarcato di Mosca non si è mai chiuso”. Lo ha detto all’Agenzia “Blagovest-Info” mons. Giovanni Lajolo, segretario per i rapporti della Santa Sede con gli Stati, che da ieri è per la prima volta a Mosca, su un invito del ministro degli Affari Esteri, Sergej Lavrov. Domani pomeriggio mons. Lajolo incontrerà, alle ore 16, il metropolita Kirill, presidente del Dipartimento delle Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca.

Facendo il punto dei rapporti ecumenici tra le due Chiese, il rappresentante vaticano ha sottolineato la “dolorosa incapacità di elaborare un linguaggio comune per affrontare l’esame e ricercare la soluzione delle divergenze. Non si può non rilevare, ad esempio, una differenza nel modo di valutare il diritto delle persona a compiere una propria scelta confessionale”. Il riferimento è all’accusa di proselitismo che la Chiesa ortodossa russa muove nei confronti della Chiesa cattolica. A questo proposito, mons. Lajolo dice: “La Santa Sede non chiede privilegi in favore della Chiesa cattolica, ma ovunque il rispetto del diritto alla libertà di religione, a livello individuale e sociale, sancito nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e da altri importanti strumenti internazionali, e il riconoscimento della pari dignità e pari libertà della Chiesa cattolica e dei suoi membri rispetto alle altre confessioni cristiane ed alle altre religioni”.

Nell’intervista all’agenzia “Blagovest-Info” mons. Lajolo ha però voluto assicurare che “la Chiesa cattolica in Russia, unitamente alla Rappresentanza Pontificia a Mosca, è comunque sia pronta, da sempre, ad esaminare, insieme alla Chiesa ortodossa, i motivi e le occasioni delle differenze, e talvolta dei malintesi, per cercare di risolverli in spirito soprannaturale”.

E ha ricordato che per questo scopo si è istituita una apposita Commissione mista. Pare, comunque sia, ancora lontana la possibilità di un viaggio di Benedetto XVI a Mosca. “Una visita del Santo Padre nella Federazione Russa – ha detto Lajolo – costituirebbe un evento ecumenico molto significativo e importante. Essa dovrebbe però essere preparata con grandissima cura”.

“Rivestendo un carattere principalmente spirituale – ha aggiunto Lajolo – dovrebbe rappresentare un motivo di gioia e di speranza non solo per i cattolici, ma per tutta la Russia, compresi gli altri credenti cristiani e i seguaci di altre religioni. Non penso che il Santo Padre Benedetto XVI compirebbe una visita che, invece di contribuire a una maggiore comprensione e concordia anzitutto in campo cristiano, potesse essere motivo di tensione o di scontento. Preghiamo perché il Signore ne faccia maturare presto le premesse”.

Domani mattina, alle ore 11.30, mons. Lajolo sarà ricevuto dal ministro degli Affari Esteri della Federazione russa, Lavrov. C’è molta attesa circa l’annuncio da parte dei due rappresentanti della volontà di elevare al pieno rango di ambasciata le rispettive rappresentanze. A questo riguardo, in un’intervista al periodico cattolico “Svet Evangelja”, mons. Lajolo ha detto: “Mi appare evidente che l’attuale status delle reciproche Rappresentanze a Mosca e in Vaticano non corrisponde al peso che la Santa Sede attribuisce ai propri rapporti con il Governo di Mosca, né alla posizione che la Santa Sede – con le sue 174 Nunziature Apostoliche e oltre 20 Rappresentanze presso le organizzazioni internazionali – ha nel mondo. Credo però che entrambe le Parti lavorino per passare ai pieni rapporti diplomatici”.Sir