Vita Chiesa

PAPA: SÌ AL TRAPIANTO DI ORGANI, MA A PRECISE CONDIZIONI ETICHE

“Favorire un complesso servizio alla vita, armonizzando il progresso tecnico e il rigore etico, l’umanizzazione dei rapporti interpersonali e la corretta informazione della società”. Questo il compito assegnato oggi dal Papa ai medici e agli ”specialisti” nel campo della donazione degli organi. In un messaggio inviato alla Pontificia Accademia delle Scienze, Giovanni Paolo II raccomanda infatti una particolare cautela nell’individuare quei “segni di morte” in base ai quali ”può essere stabilita con certezza morale la morte clinica di una persona per procedere al prelievo degli organi da trapiantare”. “Il magistero della Chiesa – ricorda il Santo Padre –ha seguito fin dall’inizio lo sviluppo della prassi chirurgica del trapianto di organi, introdotta per salvare vite umane dalla morte imminente e consentire ai malati di proseguire la vita per un ulteriore periodo di anni”. Di qui l’”incoraggiamento” della Santa Sede alla “donazione gratuita degli organi”, partendo tuttavia dalla consapevolezza delle “condizioni etiche” necessarie per tali donazioni, che comportano “l’obbligo di difesa della vita e della dignità del donatore e del ricevente”, oltre che precisi “doveri degli specialisti”. Se, da un lato – spiega il Papa riferendosi idealmente a questi ultimi – “per tutti coloro che praticano la chirurgia del trapianto si pone la necessità di perseguire una continua ricerca sul piano tecnico-scientifico, per assicurare il miglior successo dell’intervento e la miglior tutela possibile della sopravvivenza”, dall’altro “si impone un continuo dialogo con i cultori delle discipline antropologiche ed etiche, per garantire il rispetto della vita e della persona e per fornire ai legislatori i dati per una necessaria e rigorosa normativa in materia”. Sir