PELLEGRINAGGI: MONS. VERDON (FIRENZE), UNIRE ESPERIENZA CULTURALE E LITURGICA
(Fano) Le guide devono essere capaci di collegare la bellezza dell'arte con i motivi del pellegrinaggio. Lo ha ricordato oggi a Fano mons. Timothy Verdon, direttore dell'Ufficio per la catechesi attraverso l'arte della diocesi di Firenze, intervenendo con una relazione sulla via della bellezza al convegno Cei Signore, da chi andremo? Pellegrini, cercatori di Dio.
Non deve esserci sconnessione tra esperienza culturale e liturgica, ha rimarcato mons. Verdon facendo l'esempio degli affreschi di Giotto nella basilica di San Francesco, ad Assisi: questi devono rimandare subito al Santo e al suo amore per il Dio vivente. In Italia ha aggiunto l'identità culturale precede e plasma l'identità civica, per cui il nostro patrimonio di arte sacra invita a riappropriarsi dell'identità che queste opere mostrano. Introducendo la sessione pomeridiana, il vescovo ausiliare di Firenze e segretario della Commissione episcopale per la liturgia, mons. Claudio Maniago, ha sottolineato come i santuari siano luoghi che hanno nell'accoglienza una dimensione importante, ma pure luoghi dove si celebra e la celebrazione liturgica non è qualcosa di marginale, bensì il cuore di tutto quello su cui stiamo riflettendo. Nella celebrazione ha precisato mons. Maniago c'è un incontro reale e concreto: ecco perché l'attenzione di una pastorale specifica per i santuari e i pellegrinaggi.
Sir
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