Vita Chiesa
PONTIFICIO CONSIGLIO PER I MIGRANTI, NUOVI PERICOLI PER I MARITTIMI: PIRATERIA E CONDIZIONI DISUMANE
Nonostante alcuni sviluppi positivi la situazione nel mondo dei marittimi “non è realmente migliorata”. Anzi, ci sono nuovi pericoli, quali “pirateria, criminalizzazione, restrizione per scendere a terra, maggiore stress e fatica”, condizioni a bordo dei pescherecci che “spesso rasentano livelli disumani” e “reclutamento illegale dei membri degli equipaggi delle navi da pesca”. E’ lungo l’elenco dei problemi che riguardano le condizioni di vita e di lavoro dei marittimi e delle comunità dei pescatori, illustrati nella dichiarazione finale dell’incontro dei coordinatori regionali dell’Apostolato del mare, riuniti nei giorni scorsi a Roma su invito del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Erano presenti i rappresentanti di tutte le zone del mondo, che hanno raccontato difficoltà e prospettive. Europa dell’est, Africa meridionale e isole dell’Oceania, si legge nel documento, “necessitano di uno sforzo e di un’attenzione rinnovata per la promozione dell’apostolato del mare”. Nella dichiarazione si auspica, in particolare, la realizzazione, da parte dell’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) di una Convenzione marittima che dovrà aggiornare gli oltre 60 strumenti internazionali relativi alle condizioni di impiego dei marittimi. A livello pastorale si prevede la redazione di un manuale per i cappellani e una maggiore attenzione per alcuni settori in crescita (come le navi da crociera) o trascurati (il piccolo cabotaggio, la navigazione fluviale e lacustre, lungo la costa e tra le isole).