Vita Chiesa
PRATO, IL CARD. DAOUD PER I 350 ANNI DELLA DIOCESI. APPELLO PER LA PACE IN TERRASANTA
«Nell’anno in cui Prato ricorda il 350° anniversario di istituzione della diocesi, la memoria e la storia stimolino il popolo pratese perché con laboriosità continui a edificare la propria Chiesa». È l’augurio che il cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto per la Congregazione per le Chiese Orientali, ha espresso ai pratesi durante la messa solenne di Santo Stefano, patrono della diocesi e della città laniera. È stato il vescovo Gastone Simoni a ricordare, in apertura della celebrazione, i motivi della presenza del porporato, una delle personalità più in vista della Chiesa e uno dei massimi esperti vaticani del Medio Oriente: «Il Cardinale Daoud – ha detto mons. Simoni – proviene dalle terre d’Oriente, dove ha origine la nostra fede e dove ha vissuto per più di trent’anni Gesù. La sua presenza vuole esprimere e rafforzare il nostro legame con la Terrasanta e con Gerusalemme in particolare, la città del nostro patrono Santo Stefano, primo martire della Chiesa, da cui proviene anche il Sacro Cingolo mariano, simbolo religioso e civile di Prato». Santo Stefano 2003, del resto, è stato particolarmente solenne per le celebrazioni in corso del 350° di istituzione della Diocesi e di elevazione della Terra di Prato a città.
Nel duomo gremito di fedeli, il cardinale Daoud in un ottimo italiano si è riferito più volte a quelle Terre da cui proviene. Sul rapporto tra Chiesa d’Occidente e Chiesa d’Oriente, parlando di «universalità spirituale» il porporato si è augurato che «Le parole d’Oriente arrivino all’Occidente e viceversa». Non poteva il cardinale Daoud non ricordare la necessità della pace e per questa pregare: «Dall’Oriente all’Occidente la Chiesa gioisca per la nascita del suo Salvatore. Dall’Oriente all’Occidente cessi la violenza della guerra e venga la pace per il popolo iracheno, per Betlemme, per Gerusalemme e per ogni cuore umano».