Vita Chiesa

PRESENTAZIONE LIBRO BENEDETTO XVI: CARD. RUINI, IL LEGAME TRA CRISTIANESIMO ED EUROPA RISCHIA DI ESSERE TAGLIATO

“Il cristianesimo ha ricevuto in Europa la sua impronta culturale e intellettuale storicamente più efficace e resta pertanto intrecciato in modo speciale all’Europa stessa. Un legame però oggi in discussione che rischia di esser tagliato per la logica interna della razionalità che sembra dominare in Europa: una razionalità scientifica e funzionale”. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente dei vescovi italiani, commentando il libro “L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture” scritto dal card. Joseph Ratzinger, prima della sua elezione a papa e presentato ieri a Roma alla presenza del presidente del Senato, Marcello Pera. Nel quadro di questa forma di razionalità, ha aggiunto Ruini, “Dio non esiste o quanto meno non può essere accertato e perciò ogni riferimento a Dio va escluso dalla vita pubblica. Analogamente viene meno la coscienza morale come categoria valida in se stessa: dato però che una morale è comunque indispensabile per vivere, essa viene in qualche modo recuperata, non facendo riferimento a ciò che è in se stesso bene o male, ma soltanto al calcolo delle conseguenze, utili o dannose, dei nostri comportamenti”.

La vera contrapposizione, secondo Ruini, non è, dunque, tra le grandi religioni, “che alla fine hanno sempre saputo vivere le une con le altre”, ma “tra questa razionalità puramente scientifica e funzionale e le grandi culture storiche”. Da qui la questione del rifiuto delle radici cristiane dell’Unione europea: “una tale razionalità – ha spiegato – pretende infatti di essere universale, cioè valida per tutti e autosufficiente, e come tale esclude che il cristianesimo possa essere a sua volta un elemento determinante nella costruzione dell’Europa di oggi”. Una cultura positivistica che “taglia le radici che ha nella memoria dell’umanità e alla fine fa a meno dell’uomo stesso, riducendolo a un prodotto della natura, come tale non libero e suscettibile di essere trattato come ogni altro animale”. La risposta migliore a questa concezione viene dal cristianesimo è cioè “la religione del Logos. La razionalità dell’universo non può essere spiegata ragionevolmente sulla base dell’irrazionale e perciò il Logos, l’Intelligenza creatrice, rimane l’ipotesi migliore”. Interessante a questo punto, per il card. Ruini, la proposta “ai laici” avanzata da Ratzinger: “anche chi non riesce a trovare la via razionale per accettare Dio, cerchi comunque di vivere, ossia indirizzi la sua vita, “veluti si Deus daretur”, come se Dio ci fosse”. Per Ratzinger, ha osservato Ruini, “l’atteggiamento oggi prevalente non è l’ateismo ma l’agnosticismo che non è concretamente vivibile, è un programma non realizzabile per la vita umana. La questione di Dio è ineludibile”.

Un ultimo cenno il presidente della Cei lo riservato all’aborto, affrontato da Ratzinger in uno dei tre saggi che compongono il libro: “Non bisogna rassegnarsi, in quanto l’aborto rimane un “piccolo omicidio”, che come tale ci porta a smarrire l’identità umana e a far prevalere il diritto della forza sulla forza del diritto. Più in profondità c’è un problema morale, prima che giuridico, quello della capacità di guardare all’altro, di accogliere l’altro, di trattare l’altro – ma alla fine anche noi stessi – come persona e non come cosa”.

“La grande minaccia oggi non è l’Islam ma è dentro la nostra cultura e riguarda la questione antropologica che ritengo segnerà questo secolo. Si tratta di dare risposta alla domanda: chi è l’uomo?”. Il card. Ruini ha risposto così ad una domanda posta da Bruno Vespa in chiusura dell’incontro. E ha aggiunto che “molto cammino è stato fatto in questi ultimi anni per dare una risposta alla domanda sull’uomo” e soffermandosi sui temi dell’aborto e delle unioni omosessuali ha ricordato che “la Chiesa si è sempre posta a difesa dell’uomo e della donna esprimendo a riguardo i propri convincimenti etici e morali”.

“Ho sempre pensato che non c’era bisogno di scrivere un preambolo per la Costituzione, ma se lo si scrive allora non basta citare Tucidide. Siamo figli di Roma, di Gerusaleme e di Betlemme”, ha detto il presidente del Senato, Marcello Pera commentando il libro. “Questo volume – ha proseguito il presidente del Senato – è una denuncia dello stato della cultura post-illuminista europea. L’Europa sta escludendo Dio dalla coscienza pubblica. Ridurre la religione alla sfera soggettiva, privata fa sì che lo Stato non diventi laico, ma laicista, che impone i suoi valori”, magari permettendo la rimozione, per esempio, “dei simboli religiosi come il crocifisso”. Ma le denunce contenute nel volume di Ratzinger, secondo il presidente del Senato, “riguardano anche una certa cedevolezza teologica del Cristianesimo che riduce il Regno di Dio ai valori del Regno”.Fonte: Sir