Vita Chiesa

Papa: Angelus, una Nazione e un paese vicini a Rayan e a un giovane malato

“Noi siamo abituati a vedere, a leggere sui media tante cose brutte, notizie brutte, incidenti, assassinii… tante cose. Ma io vorrei oggi menzionare due cose belle. Una, nel Marocco, come tutto un popolo si è aggrappato per salvare Rayan. Era tutto il popolo lì, lavorando per salvare un bambino! Ce l’hanno messa tutta. Purtroppo non ce l’ha fatta. Ma quell’esempio – oggi leggevo sul Messaggero –, quelle fotografie di un popolo, lì, aspettando per salvare un bambino… Grazie a questo popolo per questa testimonianza!”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus ricordando anche un’altra notizia, quella che riguarda un giovane migrante malato”. “E’ successa qui in Italia, e non uscirà sul giornale. Nel Monferrato: John, un ragazzo ghanese, 25 anni, migrante, che per arrivare qui ha sofferto tutto quello che soffrono tanti migranti, e alla fine si è sistemato nel Monferrato, ha incominciato a lavorare, a fare il suo futuro, in un’azienda vinicola. E poi si è ammalato di un cancro terribile, è in fin di vita. E quando gli hanno detto la verità, cosa avrebbe voluto fare, [ha risposto:] “Tornare a casa per abbracciare mio papà prima di morire”. Morendo, ha pensato al papà”. “E in quel paese del Monferrato hanno fatto subito una raccolta e, imbottito di morfina, lo hanno messo sull’aereo, lui e un compagno, e lo hanno inviato perché potesse morire tra le braccia del suo papà. Questo ci fa vedere che oggi, in mezzo a tante brutte notizie, ci sono cose belle, ci sono dei “santi della porta accanto”. Grazie per queste due testimonianze che ci fanno bene”, ha concluso Papa Francesco.