Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «È una cosa brutta che i cristiani siano divisi!»

«È una cosa brutta che i cristiani siano divisi! Gesù ci vuole uniti: un solo corpo. I nostri peccati, la storia, ci hanno divisi e per questo dobbiamo pregare tanto perché sia lo stesso Spirito Santo ad unirci di nuovo», ha sostenuto il Papa facendo riferimento alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. «Dio ha sete di noi, dei nostri cuori, del nostro amore, e ha messo questa sete nel cuore di Gesù. Dunque, nel cuore di Cristo si incontrano la sete umana e la sete divina. E il desiderio dell’unità dei suoi discepoli appartiene a questa sete», ha osservato. Quello che voleva Gesù è «l’unità di tutti! Il diavolo – lo sappiamo – è il padre delle divisioni, è uno che sempre divide, che sempre fa guerre, fa tanto male». Di qui l’auspicio: «Che questa sete di Gesù diventi sempre più anche la nostra sete! Continuiamo, pertanto, a pregare e a impegnarci per la piena unità dei discepoli di Cristo, nella certezza che Egli stesso è al nostro fianco e ci sostiene con la forza del suo Spirito affinché tale meta si avvicini».

«Seguo con viva preoccupazione l’inasprirsi degli scontri nell’Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità». Lo ha affermato ieri Papa Francesco dopo l’Angelus. Ricordando che ieri si celebrava la Giornata mondiale dei malati di lebbra, il Pontefice ha espresso la sua «vicinanza a tutte le persone che soffrono per questa malattia, come pure a quanti si prendono cura di loro, e a chi lotta per rimuovere le cause del contagio». Il Santo Padre ha, quindi, salutato la comunità filippina di Roma: «Il popolo filippino è meraviglioso, per la sua fede forte e gioiosa». Rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze dell’Azione Cattolica (Acr) di Roma, giunti al termine della «Carovana della Pace», Francesco, affiancato da due «acierrini», li ha ringraziati e incoraggiati a «proseguire con gioia il cammino cristiano, portando a tutti la pace di Gesù». Una ragazza dell’Acr, Sara, ha letto un messaggio di pace: «Solo lavorando insieme e nel modo giusto e portando a termine i nostri piccoli progetti di pace, possiamo rendere concreto quello universale pensato per noi dal Signore». A questo punto sono volati dalla piazza i palloncini in cielo che, ha detto il Papa, «vogliono dire ‘pace’».