Papa Francesco, Angelus: Natale è vicino, condividerlo con poveri, malati, persone sole
«Un cristiano che non è gioioso, qualcosa manca a questo cristiano, o non è cristiano!». Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha esortato ciascuno di noi a «lasciarci coinvolgere dal sentimento di esultanza: la gioia del cuore, la gioia dentro che ci porta avanti e ci dà il coraggio».

Quella del cristiano, ha spiegato Francesco, «non è un’allegria superficiale o puramente emotiva, e nemmeno quella mondana o quella allegria del consumismo. No, non è questa, ma si tratta di una gioia più autentica, di cui siamo chiamati a riscoprire il sapore. Il sapore della vera gioia. E’ una gioia che tocca l’intimo del nostro essere, mentre attendiamo Gesù che è già venuto a portare la salvezza al mondo, il Messia promesso, nato a Betlemme dalla Vergine Maria». «La salvezza, portata da Gesù, afferra tutto l’essere umano e lo rigenera», ha detto il Papa, ricordando che «Dio è entrato nella storia per liberarci dalla schiavitù del peccato; ha posto la sua tenda in mezzo a noi per condividere la nostra esistenza, guarire le nostre piaghe, fasciare le nostre ferite e donarci la vita nuova. La gioia è il frutto di questo intervento di salvezza e di amore di Dio».
«Il Signore viene, viene nella nostra vita come liberatore, viene a liberarci da tutte le schiavitù interiori ed esterne. È Lui che ci indica la strada della fedeltà, della pazienza e della perseveranza perché, al suo ritorno, la nostra gioia sarà piena». Ad assicurarlo ai fedeli è stato il Papa, che durante l’Angelus di ieri ha ricordato che «il Natale è vicino, i segni del suo approssimarsi sono evidenti per le nostre strade e nelle nostre case; anche qui in piazza è stato posto il presepio con accanto l’albero». «Questi segni esterni ci invitano ad accogliere il Signore che sempre viene e bussa alla nostra porta, bussa al nostro cuore, per venire vicino a no», ha commentato Francesco: «Ci invitano a riconoscere i suoi passi tra quelli dei fratelli che ci passano accanto, specialmente i più deboli e bisognosi». «Oggi siamo invitati a gioire per la venuta imminente del nostro Redentore; e siamo chiamati a condividere questa gioia con gli altri, donando conforto e speranza ai poveri, agli ammalati, alle persone sole e infelici», l’invito di Francesco, che in questo tempo di Avvento ha esortato ad «ascoltare la voce di Dio nella preghiera e a servirlo con compassione nei fratelli, per giungere pronti all’appuntamento con il Natale, preparando il nostro cuore ad accogliere Gesù».
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