Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «Non catalogare gli altri per decidere chi è il mio prossimo»

«Dipende da me essere o non essere prossimo – la decisione è mia -, dipende da me essere o non essere prossimo della persona che incontro e che ha bisogno di aiuto, anche se estranea o magari ostile», ha ammonito il Papa sulla scorta della parabola del buon samaritano. «Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento», l’invito di Francesco, che ha citato ancora una volta la canzone di Mina:  «Parole, parole, parole». «No, fare, fare!», ha esclamato il Papa, secondo il quale «mediante le opere buone che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo, la nostra fede germoglia e porta frutto».

«Domandiamoci – ognuno di noi risponda nel proprio cuore – domandiamoci: la nostra fede è feconda?», ha chiesto il Papa ai fedeli durante l’Angelus di ieri: «La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere?». «Queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia», ha ammonito Francesco:  «Il Signore potrà dirci: Ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io».

«Oggi ricorre la Domenica del Mare, a sostegno della cura pastorale della gente di mare. Incoraggio i marittimi e i pescatori nel loro lavoro, spesso duro e rischioso, come pure i cappellani e i volontari nel loro prezioso servizio». Lo ha detto il Papa dopo l’Angelus di ieri, durante il quale ha salutato i pellegrini polacchi che hanno compiuto una staffetta da Cracovia a Roma: «Bravi!», ha esclamato Francesco, estendendo il saluto ai partecipanti al grande pellegrinaggio della Famiglia di Radio Maria al Santuario di Częstochowa, giunto alla 25ª edizione. Non è mancato «un saluto speciale» ai suoi connazionali argentini, «che non stanno zitti e che fanno chiasso». Poi il saluto collettivo: «Auguro a tutti una buona domenica, e una calda domenica! Non dimenticatevi di pregare, per favore, per me. Buon pranzo e arrivederci!».