Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «Pace sempre possibile», «preghiera radice pace»

Lo ha affermato, oggi all’Angelus, Papa Francesco. Riprendendo le parole dell’apostolo Paolo – «Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» – il Pontefice ha sottolineato che «quel ‘nato da donna’ dice in maniera essenziale e per questo ancora più forte la vera umanità del Figlio di Dio». Ma san Paolo aggiunge anche: «Nato sotto la legge». Con questa espressione, ha sostenuto il Santo Padre, «sottolinea che Cristo ha assunto la condizione umana liberandola dalla chiusa mentalità legalistica, insopportabile. La legge infatti, privata della grazia, diventa un giogo insopportabile, e invece di farci bene ci fa male». Ecco «il fine per cui Dio manda il suo Figlio sulla terra a farsi uomo: una finalità di liberazione, anzi di rigenerazione. Di liberazione ‘per riscattare coloro che erano sotto la legge’; e il riscatto avvenne con la morte di Cristo sulla croce. Ma soprattutto di rigenerazione: ‘Perché ricevessimo l’adozione a figli’».

«Incorporati in Lui, gli uomini diventano realmente figli di Dio. Questo passaggio stupendo avviene in noi con il Battesimo, che ci innesta come membra vive in Cristo e ci inserisce nella sua Chiesa», ha detto Francesco, per il quale «all’inizio di un nuovo anno ci fa bene ricordare il giorno del nostro Battesimo: riscopriamo il regalo ricevuto in quel Sacramento che ci ha rigenerato a vita nuova: la vita divina. E questo attraverso la Madre Chiesa, che ha come modello la Madre Maria. Grazie al Battesimo siamo stati introdotti nella comunione con Dio e non siamo più in balia del male e del peccato, ma riceviamo l’amore, la tenerezza, la misericordia del Padre celeste». Il Papa ha ripetuto, a braccio, una domanda che gli è cara: «Chi di voi ricorda la data del suo Battesimo? Alzate la mano. Ci sono tanti, ma non tanti, eh. Per quelli che non la ricordano, darò un compito da fare a casa: cercare tale data e custodirla bene nel cuore. Potete chiedere l’aiuto dei genitori, del padrino, della madrina, degli zii, dei nonni». Il giorno del Battesimo, ha precisato, «è un giorno di festa. Ricordate o ricercate la data del vostro Battesimo, sarà molto bello per ringraziare Dio del dono del Battesimo». È la «prossimità di Dio alla nostra esistenza» che «ci dona la vera pace, la pace, il dono divino che vogliamo implorare specialmente oggi, Giornata mondiale della pace».

«Io leggo lì: ‘La pace è sempre possibile’. Sempre possibile la pace. Dobbiamo cercarla. E di là: ‘Preghiera alla radice della pace’. La preghiera è proprio la radice della pace. La pace è sempre possibile e la nostra preghiera è alla radice della pace, la preghiera fa germogliare la pace», ha detto il Papa a braccio, leggendo dei cartelli in piazza San Pietro. Richiamando il Messaggio per la Giornata, «Non più schiavi, ma fratelli», ha spiegato che «le guerre ci fanno schiavi sempre». Allora, è «un messaggio che ci coinvolge tutti. Tutti siamo chiamati a combattere ogni forma di schiavitù e a costruire fraternità. Tutti, ciascuno secondo la propria responsabilità». «Ricordate bene – ha ribadito a braccio -: la pace è possibile e alla radice della pace sempre c’è la preghiera per la pace. Anche ci sono quelle belle scuole per la pace. Dobbiamo andare avanti con questa educazione per la pace». A Maria, ha esortato, «presentiamo i nostri propositi di bene. A Lei chiediamo di stendere su di noi e su tutti i giorni del nuovo anno il manto della tua materna protezione». E, come ha fatto alla conclusione della Messa, ha invitato tutti a salutarla come «Santa Madre di Dio, come è stata acclamata dai fedeli della città di Efeso, all’inizio del cristianesimo». Così tutta la piazza ha ripetuto con il Pontefice per tre volte «Santa Madre di Dio».