Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus; “Si inizi una tregua pasquale per arrivare alla pace”

“Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?” Lo ha chiesto Papa Francesco prima della recita dell’Angelus oggi in piazza San Pietro dove poco prima aveva celebrato la Messa per la domenica delle Palme. Un appello rivolto a quanto sta succedendo in Ucraina che il Pontefice ha spiegato ricordando che “Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace”. Durante l’omelia, commentando la passione di Cristo, ha detto che proprio “nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo”. 

Quindi prima di rivolgersi “alla Madonna nella preghiera dell’Angelus”, Papa Francesco ha ricordato che “fu proprio l’Angelo del Signore che, nell’Annunciazione, disse a Maria: «Nulla è impossibile a Dio». Nulla è impossibile a Dio. Anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine. Una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi. Preghiamo su questo”, ha detto.

Poi ha chiesto ai fedeli presenti in piazza San Pietro di pregare anche per il Perù: “Sono vicino al caro popolo del Perù, che sta attraversando un difficile momento di tensione sociale. Vi accompagno con la preghiera e incoraggio tutte le parti a trovare al più presto una soluzione pacifica per il bene del Paese, specialmente dei più poveri, nel rispetto dei diritti di tutti e delle istituzioni”.