Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare»

«La prima, la strada dell’avidità di possesso», ha proseguito Francesco: «È sempre questa la logica insidiosa del diavolo. Egli parte dal naturale e legittimo bisogno di nutrirsi, di vivere, di realizzarsi, di essere felici, per spingerci a credere che tutto ciò è possibile senza Dio, anzi, persino contro di Lui. Ma Gesù si oppone dicendo: ‘Sta scritto: ‘Non di solo pane vivrà l’uomo’». «Si può perdere ogni dignità personale, ci si lascia corrompere dagli idoli del denaro, del successo e del potere, pur di raggiungere la propria autoaffermazione», ha detto il Papa commentando la seconda tentazione: «E si gusta l’ebbrezza di una gioia vuota che ben presto svanisce. E questo ci porta anche a fare ‘i pavoni’, la vanità, ma questo svanisce. Per questo Gesù risponde: ‘Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai’».

Infine la terza tentazione: «strumentalizzare Dio a proprio vantaggio». Si tratta, per Francesco, della «tentazione forse più sottile: quella di voler tirare Dio dalla nostra parte, chiedendogli grazie che in realtà servono e serviranno a soddisfare il nostro orgoglio». «Sono queste le strade che ci vengono messe davanti, con l’illusione di poter così ottenere il successo e la felicità», ha commentato il Papa: «Ma, in realtà, esse sono del tutto estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci separano da Dio, perché sono opera di Satana. Gesù, affrontando in prima persona queste prove, vince per tre volte la tentazione per aderire pienamente al progetto del Padre. E ci indica i rimedi: la vita interiore, la fede in Dio, la certezza del suo amore, la certezza che Dio ci ama, che è Padre, e con questa certezza vinceremo ogni tentazione».

«Ma c’è una cosa, su cui vorrei attirare l’attenzione, una cosa interessante», ha concluso Francesco: «Gesù nel rispondere al tentatore non entra in dialogo, ma risponde alle tre sfide soltanto con la Parola di Dio. Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare, soltanto gli si risponde con la Parola di Dio». «Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificarci, per sperimentare la consolante presenza di Dio nella nostra vita», l’invito finale: «La materna intercessione della Vergine Maria, icona di fedeltà a Dio, ci sostenga nel nostro cammino, aiutandoci a rigettare sempre il male e ad accogliere il bene».

«Auguro a tutti che il cammino quaresimale, da poco iniziato, sia ricco di frutti; e vi chiedo un ricordo nella preghiera per me e per i collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di esercizi spirituali», ha detto il Papa, al termine della recita dell’Angelus. Alle ore 18 di ieri, prima domenica di Quaresima, presso la Casa Divin Maestro in Ariccia, sono infatti iniziati gli esercizi Spirituali della Curia Romana ai quali partecipa il Papa. Le meditazioni saranno proposte dall’abate Bernardo Francesco Maria Gianni, dell’Abbazia di San Miniato al Monte, e avranno come filo conduttore: «La città dagli ardenti desideri». Gli esercizi si concluderanno venerdì 15 marzo. Nella settimana degli esercizi spirituali sono sospese tutte le udienze di Papa Francesco, compresa l’udienza generale di mercoledì 13 marzo.