Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: dolore per strage in Turchia

Con queste parole Papa Francesco, ieri dopo l’Angelus, ha rivolto un appello per la Turchia. «Mentre prego per quel caro Paese, chiedo al Signore di accogliere le anime dei defunti e di confortare i sofferenti e i familiari – ha aggiunto -. Facciamo una preghiera in silenzio, tutti insieme». Il Pontefice, tramite il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, ha anche inviato al presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdoğan un messaggio di cordoglio per le vittime dell’attentato.

«Martedì prossimo, 13 ottobre, ricorre la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali. Va purtroppo riconosciuto che gli effetti di tali calamità sono spesso aggravati da mancanze di cura dell’ambiente da parte dell’uomo». Lo ha ricordato, ieri, Papa Francesco, dopo l’Angelus. «Mi unisco a tutti coloro che in modo lungimirante – ha aggiunto – si impegnano nella tutela della nostra casa comune, per promuovere una cultura globale e locale di riduzione dei disastri e di maggiore resilienza ad essi, armonizzando le nuove conoscenze con quelle tradizionali, e con particolare attenzione alle popolazioni più vulnerabili». Nei saluti ha rivolto un pensiero in particolare ai diaconi e i sacerdoti del Collegio Germanico-Ungarico che sono stati ordinati sabato e che ha incoraggiato a «intraprendere con gioia e fiducia il loro servizio alla Chiesa»; ai nuovi seminaristi del Venerabile Collegio Inglese; alla Confraternita della Santa Vera Cruz di Calahorra, ai fedeli della parrocchia Sacro Cuore e Santa Teresa Margherita Redi, di Arezzo, nel 50° anniversario di fondazione; al gruppo «Gesù ama» che ha fatto una settimana di evangelizzazione nel quartiere di Trastevere e all’Associazione «Davide Ciavattini» per l’assistenza ai bambini con gravi malattie del sangue.