Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «i poveri siano al centro». Appello per la pace e per il Libano

«Per andare avanti e crescere nel cammino della vita, non bisogna avere paura, bisogna avere fiducia». Ne è convinto il Papa, che durante l’Angelus di ieri, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato 25mila persone ha affermato che «la paura immobilizza sempre e spesso fa compiere scelte sbagliate. La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono». Di qui l’importanza di «avere un’idea vera di Dio»: «Non dobbiamo pensare che egli sia un padrone cattivo, duro e severo che vuole punirci. Se dentro di noi c’è questa immagine sbagliata di Dio, allora la nostra vita non potrà essere feconda, perché vivremo nella paura e questa non ci condurrà a nulla di costruttivo, anzi, la paura ci paralizza, ci autodistrugge». «Gesù ci ha sempre mostrato che Dio non è un padrone severo e intollerante, ma un padre pieno di amore, di tenerezza, un padre pieno di bontà», ha proseguito il Papa, spiegando che questo è il motivo per cui «possiamo e dobbiamo avere un’immensa fiducia in lui». «Gesù ci mostra la generosità e la premura del Padre in tanti modi», ha spiegato Francesco: «Con la sua parola, con i suoi gesti, con la sua accoglienza verso tutti, specialmente verso i peccatori, i piccoli e i poveri – come oggi ci ricorda la 1ª Giornata mondiale dei poveri –; ma anche con i suoi ammonimenti, che rivelano il suo interesse perché noi non sprechiamo inutilmente la nostra vita». Tutto ciò, per il Papa, «è segno che Dio ha grande stima di noi: questa consapevolezza ci aiuta ad essere persone responsabili in ogni nostra azione».

«Auspico che i poveri siano al centro delle nostre comunità non soltanto in momenti come questo, ma sempre – ha detto il Papa -; perché essi sono nel cuore del Vangelo, in essi incontriamo Gesù che ci parla e ci interpella attraverso le loro sofferenze e i loro bisogni». Francesco ha ricordato, in particolare, «le popolazioni che vivono una dolorosa povertà a causa della guerra e dei conflitti», rinnovando «alla comunità internazionale un accorato appello a impegnare ogni possibile sforzo per favorire la pace, in particolare in Medio Oriente». «Un pensiero speciale», inoltre, «al caro popolo libanese»: «Prego per la stabilità del Paese – le parole del Papa – affinché possa continuare ad essere un ‘messaggio’ di rispetto e convivenza per tutta la Regione e per il mondo intero». Francesco è tornato, inoltre, a pregare «per le persone dell’equipaggio del sottomarino militare argentino di cui si sono perse le tracce». Nella Giornata del ricordo delle vittime della strada, istituita dall’Onu, il Papa ha incoraggiato «le istituzioni pubbliche nell’impegno della prevenzione», esortando «gli autisti alla prudenza e al rispetto delle norme, quale prima forma di tutela di sé e degli altri».