Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «la Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata, riparata»

«Gesù vuole continuare a costruire la sua Chiesa, questa casa con fondamenta solide ma dove non mancano le crepe, e che ha continuo bisogno di essere riparata. Sempre. La Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata, riparata. Noi certamente non ci sentiamo delle rocce, ma solo delle piccole pietre. Tuttavia, nessuna piccola pietra è inutile, anzi, nelle mani di Gesù la più piccola pietra diventa preziosa, perché Lui la raccoglie, la guarda con grande tenerezza, la lavora con il suo Spirito, e la colloca nel posto giusto, che Lui da sempre ha pensato e dove può essere più utile all’intera costruzione». Così Papa Francesco nell’Angelus di ieri. «Ognuno di noi è una piccola pietra, ma nelle mani di Gesù partecipa alla costruzione della Chiesa. E tutti noi, per quanto piccoli, siamo resi ‘pietre vive’, perché quando Gesù prende in mano la sua pietra, la fa sua, la rende viva, piena di vita, piena di vita dallo Spirito Santo, piena di vita dal suo amore, e così abbiamo un posto e una missione nella Chiesa: essa è comunità di vita, fatta di tantissime pietre, tutte diverse, che formano un unico edificio nel segno della fraternità e della comunione», ha aggiunto il Papa. «Il Vangelo di oggi ci ricorda che Gesù ha voluto per la sua Chiesa anche un centro visibile di comunione in Pietro – anche lui, non è una grande pietra, è una piccola pietra, ma presa da Gesù diventa centro di comunione – in Pietro e in coloro che gli sarebbero succeduti nella stessa responsabilità primaziale, che fin dalle origini sono stati identificati nei Vescovi di Roma, la città dove Pietro e Paolo hanno reso la testimonianza del sangue».

«Nei giorni scorsi, grandi alluvioni hanno colpito il Bangladesh, il Nepal e l’India. Esprimo la mia vicinanza alle popolazioni e prego per le vittime e per quanti soffrono a causa di questa calamità», ha detto il Papa dopo l’Angelus. «Sono arrivate tristi notizie sulla persecuzione della minoranza religiosa i nostri fratelli rohingya. Vorrei esprimere tutta la mia vicinanza a loro; e tutti noi chiediamo al Signore di salvarli e suscitare uomini e donne di buona volontà in loro aiuto, che diano loro i pieni diritti. Preghiamo anche per i fratelli rohingya».

Dopo la recita dell’Angelus, il Santo Padre ha incontrato i partecipanti alla Conferenza «International Catholic Legislators Network» per un breve saluto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico.