Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: le false accuse per invidia sono «veleno mortale». Appello per summit di Singapore

«Può capitare che una forte invidia per la bontà e per le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente. Qui c’è un vero veleno mortale», l’esempio citato da Francesco: «Dio ci liberi da questa terribile tentazione!». «E se, esaminando la nostra coscienza, ci accorgiamo che questa erba cattiva sta germogliando dentro di noi, andiamo subito a confessarlo nel sacramento della penitenza, prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi, che sono inguaribili», il consiglio del Papa. «Siate attenti, perché questo atteggiamento distrugge le famiglie, le amicizie, le comunità e perfino la società», il monito. Poi il Papa si è soffermato sull’«incomprensione» dei suoi familiari verso Gesù: a loro, la sua «nuova vita itinerante sembrava una pazzia». Lui, infatti, «si mostrava così disponibile per la gente, soprattutto per i malati e i peccatori, al punto da non avere più nemmeno il tempo di mangiare. Gesù era così: prima la gente, servire la gente, aiutare la gente, insegnare alla gente, guarire la gente. Era per la gente. Non aveva tempo neppure per mangiare». «Gesù ha formato una nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Lui, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo», ha spiegato Francesco: «Tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro. Accogliere la parola di Gesù ci fa fratelli tra noi, ci rende la famiglia di Gesù. Sparlare degli altri, distruggere la fama degli altri, ci rende la famiglia del diavolo».

«Desidero nuovamente far giungere all’amato popolo coreano un particolare pensiero nell’amicizia e nella preghiera», ha detto il Papa, al termine dell’Angelus. «I colloqui che avranno luogo nei prossimi giorni a Singapore – l’auspicio di Francesco – possano contribuire allo sviluppo di un percorso positivo, che assicuri un futuro di pace per la penisola coreana e per il mondo intero». «Per questo preghiamo il Signore», l’invito ai fedeli presenti in piazza San Pietro: «Tutti insieme preghiamo la Madonna, Regina della Corea, che accompagni questi colloqui». Poi la richiesta di un applauso per suor Maria della Concezione, al secolo Adelaide de Batz de Trenquelléon, fondatrice delle Figlie di Maria Immacolata, beatificata ieri in Francia: una «figlia che ha consacrato la vita al Signore e al servizio dei fratelli».