Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: no a «carrierismo». Appello a conversione del cuore dei violenti

«Il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno e offre già su questa terra i suoi frutti di conversione, di purificazione, di amore e di consolazione tra gli uomini. È una cosa bella! Costruire giorno per giorno questo Regno di Dio che si va facendo. Non distruggere, costruire!». Lo ha esclamato il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ricordando le parole di Gesù – «Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi» – ha sottolineato che «l’ostilità è sempre all’inizio delle persecuzioni dei cristiani; perché Gesù sa che la missione è ostacolata dall’opera del maligno». Per questo, «l’operaio del Vangelo si sforzerà di essere libero da condizionamenti umani di ogni genere, non portando borsa, né sacca, né sandali, come ha raccomandato Gesù, per fare affidamento soltanto sulla potenza della Croce di Cristo». Di qui la necessità di «abbandonare ogni motivo di vanto personale, di carrierismo o fame di potere, e farsi umilmente strumenti della salvezza operata dal sacrificio di Gesù».  «Quella del cristiano nel mondo è una missione stupenda, è una missione destinata a tutti, è una missione di servizio, nessuno escluso», ha commentato il Papa, secondo il quale «c’è tanto bisogno di cristiani che testimoniano con gioia il Vangelo nella vita di ogni giorno», come «sacerdoti – quei bravi parroci che tutti conosciamo -, suore, consacrate, missionarie, missionari…». «Quanti di voi giovani che adesso siete presenti oggi nella piazza, sentono la chiamata del Signore a seguirlo?», la domanda di Francesco: «Non abbiate paura! Siate coraggiosi».

«Convertire il cuore dei violenti accecati dall’odio». Con queste parole il Papa, dopo l’Angelus di ieri, ha espresso la sua «vicinanza» ai familiari delle vittime e dei feriti degli attentati di Dacca e di Baghdad:  «Preghiamo insieme. Preghiamo insieme per loro, per i defunti e chiediamo al Signore di convertire il cuore dei violenti accecati dall’odio», le parole di Francesco prima di recitare l’Ave Maria insieme alle migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro. Poi il saluto ad «alcuni pellegrinaggi speciali»: quello dei fedeli di Ascoli Piceno, venuti a piedi lungo l’antica via Salaria; quello dei soci della Federazione italiana turismo equestre, venuti a cavallo, alcuni addirittura da Cracovia; e quello in bicicletta e motocicletta da Cardito (Napoli). «Nell’Anno Santo della Misericordia – ha concluso il Papa – mi è caro ricordare che mercoledì prossimo celebreremo la memoria di santa Maria Goretti, la ragazza martire che prima di morire perdonò il suo uccisore. Questa ragazza coraggiosa merita un applauso di tutta la piazza!».