Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «ognuno pensi alla data del proprio battesimo»

Il battesimo di Gesù è il segno della sua «disponibilità a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli». Lo ha detto il Papa, nell’Angelus di ieri, a cui secondo la Gendarmeria vaticana hanno partecipato 20mila fedeli.

«Come a Betlemme, anche lungo le rive del Giordano Dio mantiene la promessa di farsi carico della sorte dell’essere umano, e Gesù ne è il Segno tangibile e definitivo», ha proseguito Francesco, secondo il quale nella scelta di Gesù di farsi battezzare da Giovanni Battista nel Giordano emerge «la grande umiltà di Gesù, Colui che non aveva peccato, nel mettersi in fila con i penitenti, mescolato fra loro per essere battezzato nelle acque del fiume». «Quanta umiltà ha Gesù!», ha esclamato il Papa a braccio, spiegando che «è lo Spirito l’artefice del battesimo di Gesù e anche del nostro battesimo. È lo Spirito che apre gli occhi del cuore alla verità, tutta la verità. È lo Spirito che spinge la nostra vita sul sentiero della carità. È lo Spirito il dono che il Padre ha fatto a ciascuno di noi nel giorno del nostro battesimo. È lo Spirito che ci trasmette la tenerezza del perdono divino. Proprio nel momento in cui il Figlio si fa solidale con i peccatori, si ode la voce del Padre che ne conferma l’identità e la missione».

«La festa del battesimo di Gesù – ha detto il Papa, intessendo un dialogo con i fedeli – invita ogni cristiano a fare memoria del proprio battesimo». «Io non posso farvi la domanda se voi ricordate il giorno del vostro battesimo, perché la maggioranza di voi eravate bambini, come me; da bambini siamo stati battezzati», ha detto il Papa parlando a braccio: «Ma vi faccio un’altra domanda: voi sapete la data del vostro battesimo? Conoscete in quale giorno siete stati battezzati?». «Ognuno ci pensi», l’invito: «E se non conoscete la data o l’avete dimenticata, tornando a casa, chiedete alla mamma, alla nonna, allo zio, alla zia, al nonno, al padrino, alla madrina: quale data? E quella data dobbiamo sempre averla nella memoria, perché è una data di festa, è la data della nostra santificazione iniziale, è la data nel quale il Padre ci ha dato lo Spirito Santo che ci spinge a camminare, è la data del grande perdono». Dopo la recita dell’Angelus, prima di congedarsi dai fedeli, Francesco è tornato sullo stesso tema: «Non dimenticatevi il compito a casa: qual è la mia data del battesimo? In quale giorno sono stato battezzato o battezzata?». Poco prima, il Papa ha ricordato di aver battezzato nella Cappella Sistina 34 bambini: «Su di loro, e su tutti i bambini che sono stati battezzati recentemente, invoco la materna protezione della Madre di Dio, perché, aiutati dall’esempio dei loro genitori, dei padrini e delle madrine, crescano come discepoli del Signore. A tutti auguro una buona domenica e un buon cammino nell’anno da poco iniziato, grazie alla luce che ci ha donato Gesù nel suo Natale».