Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «tutelare vita e dignità delle vittime dei conflitti»

«Ci è richiesto di mantenere ‘le lampade accese’, per essere in grado di rischiarare il buio della notte. Siamo invitati, cioè, a vivere una fede autentica e matura, capace di illuminare le tante ‘notti’ della vita». Lo ha affermato ieri mattina, Papa Francesco, prima di recitare l’Angelus con i pellegrini giunti in piazza San Pietro. Commentando la pagina evangelica in cui «Gesù richiama i suoi discepoli alla continua vigilanza», il Papa ha indicato come il primo atteggiamento da assumere è quello «del pellegrino, pronto per mettersi in cammino». «Si tratta – ha spiegato Francesco – di non mettere radici in comode e rassicuranti dimore, ma di abbandonarsi, di essere aperti con semplicità e fiducia al passaggio di Dio nella nostra vita, alla volontà di Dio, che ci guida verso la meta successiva». Poi bisogna mantenere «le lampade accese».

«Tutti – ha osservato – abbiamo avuto giorni che erano vere notti spirituali». «La lampada della fede richiede di essere alimentata di continuo, con l’incontro cuore a cuore con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola», ha proseguito Francesco, che ha ripetuto un invito già espresso in passato: «portate sempre un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa, per leggerlo». «Nessuno – ha ammonito – può ritirarsi intimisticamente nella certezza della propria salvezza, disinteressandosi degli altri. È una fantasia credere che uno possa da solo illuminarsi dentro. No, è una fantasia. La fede vera apre il cuore al prossimo e sprona verso la comunione concreta con i fratelli, soprattutto con coloro che vivono nel bisogno». Un terzo aspetto richiamato dal Papa è quello dell’«essere pronti per l’incontro ultimo e definitivo col Signore». «In questa prospettiva – ha evidenziato –, ogni istante diventa prezioso, per cui bisogna vivere e agire su questa terra avendo la nostalgia del cielo: i piedi sulla terra, camminare sulla terra, lavorare sulla terra, fare il bene sulla terra, e il cuore nostalgico del cielo».

Oggi, 12 agosto – ha detto il Papa al termine della preghiera dell’Angelus – , «ricorre il 70° anniversario delle Convenzioni di Ginevra, importanti strumenti giuridici internazionali che impongono limiti all’uso della forza e sono volti alla protezione di civili e prigionieri in tempo di guerra. Possa questa ricorrenza rendere gli Stati sempre più consapevoli della necessità imprescindibile di tutelare la vita e la dignità delle vittime dei conflitti armati». «Tutti – ha ammonito il Papa – sono tenuti a osservare i limiti imposti dal diritto internazionale umanitario, proteggendo le popolazioni inermi e le strutture civili, specialmente ospedali, scuole, luoghi di culto, campi-profughi». «E non dimentichiamo – ha aggiunto – che la guerra e il terrorismo sono sempre una grave perdita per l’intera umanità. Sono la grande sconfitta umana!».