Vita Chiesa

Papa Francesco: «Camminare, edificare, confessare», i tre verbi della prima omelia

La speciale «Messa per la Chiesa» viene celebrata in latino, con le letture lette in italiano. C’è molta attesa per la prima omelia del Papa, della quale non verrà distribuito un testo scritto perché il Santo Padre parlerà, in italiano, «con una certa spontaneità», ha anticipato ai giornalisti nel briefing odierno padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.

Papa Francesco ha guidato, con la ferula, la processione di ingresso dei 115 cardinali elettori, che con i loro paramenti bianchi e oro hanno sfilato due a due verso l’altare posto ai piedi del Giudizio Universale di Michelangelo per baciarlo. Poi il Santo Padre, dopo aver a sua volta baciato l’altare con lo sguardo rivolto al Crocifisso ligneo, ha dato inizio, in latino, alla celebrazione. Il canto del Kyrie, con il coro dei ministranti e il suono dell’organo, si è librato tra i capolavori michelangioleschi. Il clima tra i cardinali, ordinatamente rientrati ai loro posti dopo la processione iniziale, è di grande preghiera e concentrazione. La voce del Papa è pacata con accenti a tratti commossi, quando legge la colletta che precede le letture: la prima è tratta da Isaia, il salmo 97 è cantato a un solista che si alterna con il coro, la seconda lettura è un passo dalla prima lettera di Pietro. La prima e la seconda lettura sono state lette in italiano, il brano Vangelo di Matteo è cantato in latino.

«Camminare, edificare, confessare» Cristo Crocifisso. Questo è il compito della Chiesa anche perché «la nostra vita è cammino e quando ci fermiamo qualcosa non va», ha detto papa Francesco nella sua omelia, pronunciata tutta a braccio. Il papa ha invitato a «camminare sempre alla luce del Signore cercando di vivere con irreprensibilità ciò che Dio chiede. Occorre edificare – ha poi detto – la Chiesa con le pietre vive, unte dallo Spirito Santo».

«Possiamo camminare come vogliamo ma se non confessiamo Gesù Cristo la cosa non va. Diventeremmo una Ong pietosa ma non la Chiesa», ha proseguito Francesco, aggiungendo che «quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del demonio». Riferendosi alla Chiesa ha poi detto che questo dinamismo «non è così facile sia nel costruire che nel camminare, che nel confessare. Alle volte – ha aggiunto – ci sono scosse che non sono del cammino ma che ci tirano indietro».

Non si può edificare, annunciando un «Cristo senza croce», ha detto ancora papa Francesco che nel corso della sua omelia ha insistito sull’annuncio del Vangelo. «Ma – ha subito aggiunto – quando camminiamo, edifichiamo e confessiamo un Cristo senza croce non siamo discepoli del Signore. Possiamo essere preti, vescovi, cardinali o papi ma non siamo simboli cristiani. Vorrei che tutti noi, dopo questi giorni di grazia abbiamo il coraggio di camminare alla presenza del Signore e di confesare l’unica gloria: Cristo crocifisso. Così la Chiesa andrà avanti. Auguro – ha quindi concluso il papa rivolgendosi ai cardinali – che lo Spirito Santo e la Madonna ci conceda questa grazia».

Preghiere per il nuovo papa, per il papa emerito Benedetto XVI e per i «responsabili delle nazioni». Le orazioni si sono levate dalla Cappella Sistina nel corso della messa celebrata da papa Francesco con i 114 cardinali elettori. La prima preghiera è stata per papa Francesco perché «continui ad accogliere l’invito di Gesù e sulla sua parola getti le reti della salvezza nel mare della vita». Una preghiera è stata anche rivolta a Benedetto XVI perché «serva la chiesa nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera e alla meditazione». Infine, una preghiera c’è stata sia per i «responsabili delle nazioni» che per «quanti soffrono e lottano smarriti nella vita».